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Latina. An, alla ricerca dell'unità perduta. Moffa: «Recuperare la concordia». E Cirilli intanto fa da sé. «Per noi non è un problema»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS con l'on. Silvano Moffa, nuovo commissario della federazione provinciale di Alleanza Nazionale di Latina. On. Moffa, lei sostituisce l'on. Riccardo Pedrizzi, dimessosi la scorsa settimana. Quali saranno i suoi primi provvedimenti? «Nei prossimi giorni convocheremo tutti i quadri dirigenti del partito ed i nostri rappresentanti negli Enti Locali per fare una ricognizione generale sul partito, sul suo stato di salute, sui suoi problemi e per affrontarli in maniera seria e concreta. Ho inoltre già chiesto un incontro urgente con i responsabili provinciali dei partiti della Casa delle Libertà, anche in questo caso, per affrontare i problemi amministrativi. Io credo che, di fronte a scadenze così imminenti, quali quelle delle elezioni in dieci Comuni della provincia di Latina, non si possa attendere l'ultima ora per stabilire chi deve fare cosa, chi sono i candidati e quali sono i programmi politico-amministrativi da presentare all'opinione pubblica». La data in cui tenere il congresso di An a Latina è il motivo principale per cui Pedrizzi si è dimesso. Lo convocherà prima o dopo le elezioni amministrative? «Ringrazio Pedrizzi perché ha avuto una sensibilità particolare, nel ritenere che di fronte ad una divisione sulla data del congresso, essendo lui una persona del posto, ha deciso di rassegnare le dimissioni, ma ha fatto un lavoro egregio in queste settimane. Abbiamo deciso che, di fronte a scadenze così imminenti, si potesse posticipare il congresso a subito dopo le elezioni. Mi auguro di farlo subito dopo le elezioni, in modo tale che il partito possa anche confrontarsi in maniera più serena, una volta affrontato quello che per noi oggi è l'appuntamento prioritario, ovvero le elezioni». Lei sa che uno dei problemi principali per An a Latina è costituito dal consigliere regionale Fabrizio Cirilli, che vuole rendersi autonomo e candidarsi a sindaco in opposizione a Vincenzo Zaccheo. Il consigliere regionale presenterà due liste civiche e quasi 200 candidati. Come affronterà questa situazione? «Mi auguro che Cirilli non rappresenti un problema. Lo incontrerò nei prossimi giorni (martedì, ndr) e credo che potremo responsabilmente affrontare le questioni, capire quali sono i motivi di doglianza e le riserve e mi auguro che si ritrovi quel senso di partito e di appartenenza ad un mondo politico che è fondamentale per recuperare quella compattezza persa per strada». Non si vota solo a Latina; ci sono molte altre situazioni delicate, ad esempio Sabaudia, dove la giunta Schintu è caduta proprio a causa della decisione di due consiglieri di An. Anche in questo caso, lei avrà diversi incontri da tenere. «Sì, partendo da un presupposto, che è la linea decisa dal partito a livello nazionale (io faccio parte dell'esecutivo politico nazionale): laddove ci sono stati sindaci di destra che hanno operato bene, vanno riconfermati». Anche se gli alleati della CdL in alcuni casi potrebbero non essere d'accordo? «Ne discuteremo con loro, noi non poniamo pregiudiziali nei confronti dei sindaci che appartengono ad altre forze politiche della CdL, anche perché dobbiamo essere molto attenti: la manifestazione del 2 dicembre a Roma ha dimostrato che il popolo della CdL non gradisce che ci sia una competizione per mettere una bandierina di appartenenza in un luogo piuttosto che un altro. Dobbiamo ragionare responsabilmente per capire quali sono le soluzioni migliori, quali sono le personalità maggiormente gradite dalle popolazioni e qual è il progetto politico intorno al quale amministrare una città. Se spostiamo il livello della riflessione su questi temi, non sarà difficile trovare un accordo». Il cambio della guardia, nella sede della federazione di An affollata di esponenti del partito (compreso Vincenzo Zaccheo, seduto al fianco di Moffa, ma che non ha preso la parola), è stato introdotto venerdì mattina dal commissario dimissionario, l'on. Riccardo Pedrizzi, che ha più volte sottolineato come il motivo delle sue dimissioni fosse esclusivamente la data in cui tenere il congresso: «Per me - ha spiegato - si doveva tenere prima delle elezioni, per smorzare le fibrillazioni, ma questa motivazione non è stata condivisa, mentre io ero convinto che dovesse essere assunta all'unanimità». Pedrizzi non si tirerà indietro di fronte agli impegni dei prossimi mesi e ha dichiarato che farà la campagna «a sostegno di tutti i candidati di An».

Andrea Apruzzese

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