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Latina. Invettiva pubblica "in difesa di un ponte rurale". Pennacchi: «Oggi se butti un libro tra i politici tutti pensano ad un attentato»

La pioggia non ferma Antonio Pennacchi che sabato ha tenuto la sua invettiva pubblica sotto i portici di piazza del Popolo. Qualche minuto prima dell'arrivo dello scrittore dal circolo cittadino spunta Vincenzo Zaccheo. Rimane a guardare per qualche minuto, quindi se ne va. Delusa la folla in attesa, folla dalla composizione piuttosto eterogenea. Ci sono Giorgio De Marchis e Omar Sarubbo, diesse. Ci sono Nando Cappelletti e Loreto Domizi, ovvero la destra un po' più a destra. C'è Massimo Passamonti, l'emblema socialista degli anni 80 pontini, c'è Filippo Cosignani, ex consigliere comunale di An, c'è Giuseppe Pannone, consigliere comunale della Margherita. Insomma, l'arco costituzionale è più o meno rappresentato per intero, fatta eccezione di chi si candida con Zaccheo. Pennacchi arriva in camicia nera e cravatta rossa - la divisa da fasciocomunista - sale su una sedia e microfono alla mano, decide per un saluto che possa accontentare tutti: "Compagni lavoratori, camerati di Littoria". Quindi spiega il motivo per cui si trova lì, cioè la difesa dei ponti della bonifica che non è vero che non vengono messi in sicurezza, ma invece vengono per sempre privati della loro identità rimanendo pericolosi. Per non parlare dello scempio delle fasce frangivento, degli eycalyptus piantati durante la bonifica e sterminati durante il mandato Zaccheo senza scomodare nessun punteruolo rosso. Adesso saremo sommersi dalle tempeste e le trombe d'aria sfasceranno le serre: mentre il mondo è in allarme per il surriscaldamento del globo, che potrebbe causare catastrofi tra cento anni, qui stiamo talmente avanti che non ci neghiamo qualche disastro in anticipo. Interessante il capitolo dedicato allo spessore dei dibattiti politici nell'attuale consiglio comunale. "Oggi se butti un libro durante un consiglio comunale scappano tutti, si buttano dalla finestra temendo l'attentato, di fronte ad un oggetto estraneo". Piermario De Dominicis, presente all'invettiva, potrebbe essere quindi scambiato per un mercante d'armi. "Tutti a denigrare l'abbattimento della Casa del Contadino, ma intanto si continua a cancellare la memoria di questa città".

Maria Corsetti


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