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Latina. Il Palacultura riscopre Buzzati. Ugo Pagliai: «Ha fatto il drammaturgo, con accenti pessimistici non rispecchianti la sua natura»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Ugo Pagliai, al Palacultura per "Sette piani"
da Buzzati. Una grande prova del cast, con una bella regia e la riscoperta
di un Dino Buzzati a torto considerato un maestro minore del teatro dell'Assurdo...
«Lui diceva che lo scrivere era un suo hobby. Lui voleva dipingere. Certo,
lui ha questo suo mondo, onirico, grottesco, ironico. Ha fatto il drammaturgo,
con un accento pessimistico che forse non rispecchiava la sua vera natura.
Come Calvino era un autore leggero. Questa ironia divertente e drammatica
che ritroviamo nella sua scrittura.
Noi abbiamo voluto fare questo spettacolo in occasione dei cento anni
dalla nascita». Un messaggio sempre attuale. L'impotenza dell'uomo di contro
all'imprevidibilità della vita... «Buzzati è così. Ironico, angoscioso
e trascendente».
Claudio Ruggiero
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