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Latina. Intermodale, un percorso di eccellenza. Vincenzo Zaccheo: «Grazie all'ultimo fondo Docup possiamo completarlo e portarlo a regime»

Ai microfoni di ParvapoliS con il sindaco di Latina, on. Vincenzo Zaccheo. Quale sviluppo futuro sarà possibile per l'Intermodale di Latina Scalo? «Oggi possiamo dire con soddisfazione che è quasi a regime. Rispetto a qualche anno fa, abbiamo un sistema che è stato infrastrutturato all'80 per cento, ma, grazie all'ultimo fondo Docup, potremo completarlo e portarlo a pieno regime. Sarà un futuro certamente migliore, perché oggi c'è una dogana, oggi ci sono aziende di rilevanza internazionale che operano qui, come la Hangartner, oggi abbiamo un decreto del precedente governo grazie al quale Latina diventa un centro pilota per la logistica della chimica farmaceutica a livello nazionale. Soprattutto oggi, attraverso l'advisor, troveremo nuovi soggetti interessati ad acquistare le quote del socio di maggioranza, che è l'amministrazione comunale di Latina. Queste quote le vorremmo dedicare soprattutto a chi opera nell'economia del nostro territorio. Stiamo esplorando anche nuovi orizzonti per il nostro territorio, puntando soprattutto sulle potenzialità e peculiarità del territorio stesso, dal comparto agricolo a quello floro-vivaistico, al lattiero-caseario, perché portare i nostri prodotti da qui al nord Italia o nel nord Europa nel giro di poche ore attraverso il sistema intermodale, con l'aeroporto commerciale, credo che sia un valore aggiunto all'economia della nostra città. D'altronde, quando l'amministrazione Finestra lanciò questo progetto, lo fece per dare un servizio alle imprese. Credo che siamo sulla buona strada». Lei ha toccato un punto centrale, la necessità dell'aeroporto commerciale a Latina Scalo: quali sono i passi che il Comune intende intraprendere per ottenere questa infrastruttura? «Il Comune ha fatto i passi che doveva fare: intanto gradirei che, quando si discute dei problemi del territorio, la Regione si interfacci con gli attori principali, che sono il Comune e la Provincia. Io i miei passi a suo tempo li ho fatti: ho invitato l'assessore Ciani presso il Comune e ci siamo confrontati; abbiamo adottato una delibera di Giunta insieme all'Amministrazione provinciale per esprimere la nostra volontà di fare l'aeroporto. È chiaro che se parliamo di low-cost non possiamo dimenticare che questo aeroporto, qualora vi siano tutte le compatibilità nello studio avviato dalla Regione, riguarderà anche l'Intermodale, quindi ci sarà certamente spazio per i voli commerciali. Questo sarà un valore aggiunto al sistema infrastrutturale, insieme alla nuova bretella della statale 156 che passerà per l'asse attrezzato per innervarsi poi nella tangenziale nord. In questo nuovo contesto infrastrutturale diventa quindi strategica la posizione dell'Intermodale. Guardiamo con grande attenzione anche all'Igp Kiwi Latina che ci ha chiesto di poter utilizzare degli spazi ed a tutto il comparto agricolo, che può dare, attraverso l'Intermodale di Latina, un valore aggiunto all'economia agricola di tutto il nostro territorio». Nel corso della visita del Vescovo mons. Giuseppe Petrocchi all'Intermodale di Latina Scalo, il presidente della Società Logistica Merci, che gestisce la struttura, ha evidenziato come l'Intermodale stia diventando sempre di più un motore di sviluppo dell'economia pontina, oltre che un servizio reso alle imprese: "Attualmente operiamo su tre coppie di treni al giorno - ha precisato Chiocca - e la gran parte dei container sono della società di trasporti Hangartner, una delle più importanti del settore, che ha scelto di operare nel nostro sito". Una capacità stimata oggi in 20mila container all'anno e che può svilupparsi fino a 40mila container; il trend di crescita attuale è del 10-20 per cento all'anno. La Società Logistica Merci è attualmente posseduta al 97% dal Comune, cosa che ha consentito, tra l'altro, di poter ottenere i fondi europei Docup che hanno a loro volta permesso l'infrastrutturazione dell'area, arrivata oggi all'80%. Una realtà che dà lavoro - nell'indotto - a 150-180 persone ma che, una volta a pieno regime, potrà offrirlo a circa 300. Il futuro è nel comparto agricolo, floro-vivaistico e lattiero-caseario, in particolare per la produzione del Kiwi Igp Latina, i due terzi della cui raccolta devono essere venduti in loco a causa della mancanza di un'idonea struttura di conservazione e spedizione su altri mercati. I problemi sono stati sottolineati da Gianni Cosmi, presidente del Consorzio Kiwi Latina Igp (che raggruppa 24 Comuni, di cui 9 in provincia di Latina): "L'attuale produzione - ha spiegato - è di un milione e mezzo di quintali all'anno, che rappresentano il 38 per cento della raccolta nazionale. A questa capacità produttiva - ha aggiunto - non corrisponde però un'adeguata logistica della conservazione, in quanto possiamo conservarne solo un terzo; i due terzi siamo costretti a venderli in loco, perdendo quindi il valore aggiunto, che regaliamo ai produttori del nord".

Andrea Apruzzese

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