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Latina. Pacifinti alla riscossa. La sinistra radicale si rimbocca le maniche. L'invito di Verrengia, la saggezza di Diliberto e i nuovi martiri

Sale la preoccupazione per la manifestazione della sinistra radicale; di verdi, che quando serve l'elmetto se lo mettono eccome, no global e pacifinti. Insomma il solito teatrino alla sinistra del governicchio abusivo di Romano Prodi, quella con il palato delicato e l'intelletto fino. La fauna umana che America te lo scrive col k, ma che spesso è compagna di strada di terroristi e brigatisti rossi. E ad agitarsi e ad instillare odio, ancora agitato dal vento della rivoluzione, sono pure gli artisti del circo più in vista: burocrati, sottosegretari, persino segretari di partito. Come quel gran pezzo di etica di Oliviero Diliberto, il comunista che veste come Vittorio Feltri e che alterna una predica a una paternale. E che sa sempre tutto lui. Ora apprendiamo che Berlusconi gli fa schifo. E lo apprendiamo alla vigilia di una manistazione che andava di per sé vietata. Se questo è il maestro sai quanti saranno gli adepti che vogliono dimostrare di saper incarnare il Verbo con altrettanta scientifica esattezza. Sai quante vetrine si dovranno pacificamente distruggere, quante macchine e quanti cassonetti bisognerà sacrificare all'altare della guerra santa contro l'Occidente, della crociata contro la modernità capitalista e liberale. Sai quante botte si potranno dare alla polizia perché Berlusconi fa schifo. Sai quanti nuovi Carlo Giuliani, quanti nuovi teppisti moriranno con gli estintori in mano. Sai quante nuove Heidi Giuliani ci dovremo sopportare. Sai quante nuove targhe piazze e vie saranno intitolate a delinquenti che avranno messo tutto il loro impegno, il loro ingegno e la loro forza per dimostrare, nel modo più violento e spettacolare, che Berlusconi fa schifo. Perché dovete sapere che anche la definizione del termine terrorista è incerta. Altro che De Mauro. I Carc per esempio sono puristi della lingua. I dantisti del novecento che conta si indignano persino: "chi è che chiama terroristi i comunisti, i lavoratori che lottano"? Capito? È tutto un mondo alla rovescia per questi qui che se ne vanno a Vicenza. Parlano di "borghesia che per salvaguardare il suo sistema i suoi privilegi e i suoi profitti" innalza "il livello repressivo nei confronti del dissenzo". Noi non sappiamo se dissenzo si scriva con la z perché è un errore o perché dietro si celano nuovi significati moderni e rivoluzionari; capiamo però che il G8, o Napoli, persino i disordini a Catania sono il grido di ribellione contro gli Usa e i paesi imperialisti. Gli Usa che mica sono il faro della democrazia e dei diritti. No, a loro gli piace l'Afghanistan. Solo che il cazzo lo rompono qui, mica lì. «Il mondo del lavoro isolerà le avanguardie armate dell'antidemocrazia», dice a Latina il segretario della Cisl Pasquale Verrengia. Avanguardie armate che in quel mondo trovano humus, sostanza e necessità. «Dagli anni settanta dobbiamo tutti saper trarre la migliore lezione, per far sì che non si ripetano più errori ed orrori, già visti e condannati». Vero Verrengia, sono con lei. Ma lo vada a raccontare a Diliberto...

Mauro Cascio


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