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Sezze. Elezioni, la passione. Roberto Reginaldi e la carica dei 500: «Oggi si fa politica con le penne all'arrabbiata e i panini con la salsiccia»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Roberto Reginaldi, da giorni molto critico riguardo
lo stato della politica a Sezze. Perché? «Quando si parla di Sezze, oggi, c'è da mettersi
le mani nei capelli. Tutti vogliono candidarsi, tutti vogliono fare i consiglieri,
tutti vogliono fare il sindaco. Per carità, è legittimo. Ma che almeno lo si faccia
con un minimo di dignità. Con le idee. Non ha senso che un ragazzo di 20 anni che non sa
nulla, che non ha mai fatto politica oggi venga e dica: voglio fare politica.
Posso sbagliarmi, ma un po' di militanza ci vuole. Io per esempio non è che faccio
politica da ieri. La faccio da sempre. Da quando avevo 16 anni. Ho visto che c'erano
un sacco di problemi. E vedo che continuano ad esistere. Il paradosso è che c'è una classe
politica giovane che vorrebbe emergere, e lo fa nel mondo sbagliato. Ed una classe
politica vecchia che vuole tenere sempre il comando. Non hanno idee proprie,
non hanno un programma. Io abito in campagna, e nessuno se ne ricorda quando va lassù
in paese. Nonostante le promesse della campagna elettorale. Eppure noi paghiamo le tasse
come tutti gli altri. Non è giusto che ci si ricordi di noi solo sotto elezione».
Agricoltura a parte gli altri problemi quali sono?
«Industrie non ne abbiamo, anche per la cattiva politica che abbiamo avuto.
Abbiamo avuto personaggi e loschi figuri. Di problemi ce ne sono tanti. Ma c'è
questa moda di candidarsi che penso sia ridicola. Abbiamo qualcosa come cinquecento
candidati, vi rendete conto? Nemmeno in parlamento. Io vorrei confrontarmi con loro,
uno per uno. Li vorrei affrontare politicamente. E vediamo che livello hanno.
Parliamo dei problemi e vediamo se sanno dove cogliere. Io credo che ci sia
solo una grande voglia di essere protagonisti. Tutti si candidano perché Tizio
mi ha promesso il lavoro. Ma qui bisogna rilanciare l'economia».
Come se ne esce? C'è un candidato decente da spendere? «Sì, Lidano Zarra.
In due anni e mezzo ha fatto più di qualche cosa. Ma non gli abbiamo dato tempo.
Oggi a Sezze si fa politica con penne all'arrabbiata e panini con la salsiccia.
Sono queste le proposte? Io mi domando e dico: dove arriveremo? Io non le capisco
le persone che investono in cene politiche. Poi con che idea fa politica?
Riprendere i soldi che ha investito? È offensivo e immorale».
Diana A. Harja
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