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Latina. Cattolici e Stato Italiano, una finta amicizia. Rita Bernardini: «La religione non è mai riuscita ad integrarsi. E si è sempre imposta»
Una delegazione italiana composta dal Presidente del Consiglio Romano Prodi e dai
vicepremier Rutelli e D'Alema ha incontrato una delegazione della Santa Sede di cui
facevano parte il segretario di Stato Tarcisio Bertone, il presidente e il segretario
della Cei, Ruini e Betori. Dopo i colloqui ristretti, l'incontro è stato aperto al
Presidente della Repubblica Napolitano, ai presidenti di Senato e Camera, Marini
e Bertinotti, e al presidente della Corte Costituzionale Bile. «Gli incontri
sono andati bene, anzi benissimo», ha commentato Prodi. «Tutto benissimo» anche
per Ruini. Marini ha ribadito che «il superamento del Concordato è fuori dalla realtà».
All'esterno, manifestazione di radicali e socialisti. Rita Bernardini: «Ha ragione
il Presidente Marini, abrogare i privilegi che consentono allo Stato Vaticano di
avere potere e denaro per ricattare la politica italiana è fuori dalla realtà per
una classe partitocratica ansiosa di spartire il bottino. Per fortuna il popolo
italiano sa distinguere il vissuto delle coscienze e dei corpi dalla simonia».
Il problema parte da lontano, da quando per creare la nostra nazione
le forze sane del Paese, quelle laiche, liberali, massoniche, cioè il Dna
del nostro Risorgimento, tentò di isolare le credenze religiose e la forza
che il Vaticano comunque esercitava sugli strati più umili della popolazione.
Da allora, e dai famigerati "patti" è la storia di una convivenza impossibile.
Diana A. Harja
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