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Latina. Commissariamento, tali padri tali figli: Azione giovani come An. Nicola Procaccini: «Niente di grave, nessuna scissione in atto...»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS con Nicola Procaccini, neo commissario di Azione Giovani, la formazione giovanile di Alleanza Nazionale. La sua nomina è stata decisa da Giorgia Meloni, presidente nazionale di Azione Giovani, in seguito all'abbandono del presidente, Francesco Osanna, entrato la scorsa settimana nella Fiamma Tricolore. Procaccini, quali saranno i suoi primi provvedimenti?
«Naturalmente assicurare pubblicamente e internamente che Azione Giovani è in salute e ha una classe dirigente diffusa e radicata che prescinde dal singolo: oggi prescinde da me, così come ieri prescindeva da Francesco Osanna, e questo perché Ag rappresenta un elemento particolare nel panorama politico italiano, perché è autonomo dalle scelte del partito, ha una sua indipendenza progettuale, anche se rientra in pieno nella sua identità di organizzazione giovanile di An. I miei provvedimenti saranno quelli di andare ad appurare, Comune per Comune, quale sia la realtà: sappiamo che ci sono Comuni in cui ci sono realtà che lavorano in maniera straordinaria, come quella da cui provengo, Terracina, dove Azione Giovani è composta da centinaia di ragazzi ed esprime addirittura il capogruppo di An in Comune, nel partito di maggioranza relativa al governo della città. Anche a Pontinia e a Sperlonga ci sono consiglieri comunali di Azione Giovani. Ci sono persone che sono state in Ag e oggi sono in An, come Fabio Bianchi e Angelo Tripodi, cui chiederò un aiuto nella gestione della federazione, da qui al congresso, perché farò in modo che questo commissariamento sia il più breve possibile, dato che è una soluzione emergenziale assolutamente temporanea, come quella del partito».
Quanti sono gli iscritti?
«Sono quasi 500, ma noi siamo riferimento anche per gli iscritti di Alleanza Nazionale, che sono giovani anagraficamente, per cui che c'è una vasta comunità, composta dai giovani di An, e c'è una classe più compatta che li guida, ovvero la classe dirigente di Azione Giovani, per cui parliamo di migliaia di persone, se allarghiamo lo spettro dell'analisi».
Uscendo dal partito, Francesco Osanna ha detto che An era un partito in cui non si ascoltavano più i giovani ed ha aggiunto che con lui sarebbe uscito l'82 per cento delle tessere di Azione Giovani. Durante la conferenza stampa lei ha detto che questo "svuotamento" non ci sarà. Qual è la situazione?
«Ovviamente non ci sarà uno "svuotamento", perché Ag c'è, a prescindere da chiunque. In An i giovani si ascoltano. Per quanto possa avere un grande affetto per Francesco Osanna, con il quale ho condiviso veramente anni ed anni di impegno politico, a me questa appare come una posizione pretestuosa, tant'è che nella stessa occasione in cui si denunciava l'assenza di An nei confronti dei suoi giovani, si annunciava l'adesione alla campagna elettorale del sindaco di Alleanza Nazionale, per cui è ovvio che entrano in gioco dei meccanismi di concorrenza politica che fanno parte del gioco stesso. Alla fine c'è sempre qualcuno che è "più a destra della destra", un rincorrersi nella destra che a me fa sorridere. Detto questo, c'è un'unica organizzazione giovanile che nasce con la Giovane Italia, che diventa Fronte della Gioventù ed oggi è Azione Giovani, ed è l'unica organizzazione giovanile che eredita quel patrimonio culturale».
In vista delle elezioni, quanto può influire questa improvvisa "dipartita" al vertice?
«Per quanto riguarda il partito, influisce, nel senso che sarebbe ipocrita definire "positivo" un commissariamento, però incide molto marginalmente, perché nel caso di Silvano Moffa parliamo di una persona straordinaria dal punto di vista politico e dell'aggregazione, ha doti di ragionevolezza, convinzione ed ha un carisma che permetterà - compatibilmente con gli interessi di ognuno, che spesso sono contrapposti e non conciliabili - ad An di presentarsi a questa campagna elettorale in maniera solida, compatta, piena di entusiasmo, energie, passione, e permetterà di vincerla, questa sfida».
Nel corso della conferenza stampa, cui hanno presenziato una ventina di rappresentanti di Azione Giovani, oltre all'assessore alle Politiche Culturali e Sociali della Provincia di Latina, Fabio Bianchi, ed il consigliere comunale Angelo Tripodi, Procaccini ha ribadito i valori cui Ag si ispira, primo tra tutti la difesa della famiglia: «Avvieremo - ha spiegato - a livello nazionale la campagna "Dico Mai" contro questo provvedimento. Spediremo a casa del presidente del Consiglio Romano Prodi (la conferenza stampa si è svolta ieri mattina, prima che il Senato bocciasse la mozione D'Alema ed il governo venisse bocciato, e le conseguenti dimissioni avvenute alle 19.00, ndr) ed a tutti i ministri una lettera in cui affermiamo che conviviamo con loro, per cui abbiamo accesso ai loro conti correnti, ai loro contratti di affitto e alle loro pensioni. I Dico sono una "norma-manifesto", un grande pasticcio che serve alla sinistra per scardinare la famiglia. Le forme di convivenza vanno tutelate, ma il limite è nella forma di famiglia che viene indicata».
Andrea Apruzzese
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