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Latina. Emergenza Casa. Enrico Forte: «Noi come Ater stiamo facendo l'impossibile per far fronte al bisogno. Ma il Comune non aiuta»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS con Enrico Forte, vice presidente dell'Ater di Latina. Ieri i Ds hanno presentato le politiche per la casa ed i provvedimenti assunti in tal senso dalla Regione Lazio.
Quali soluzioni sono state prospettate per due problemi molto sentiti, la casa per le giovani coppie e l'abusivismo nelle case dell'Ater?
«Siamo interessati ad avviare programmi che riguardano alcune fasce sociali come le giovani coppie. Abbiamo risorse economiche per investire, ci sono finanziamenti regionali, aspettiamo che i Comuni, in particolare quello di Latina, ci mettano a disposizione le aree. Tanto che siamo stati costretti, come Ater, ad indire due bandi: uno per il reperimento delle aree fabbricabili e l'altro per immobili che potremmo acquistare ad un congruo prezzo per rimetterli sul mercato verso fasce che soffrono questa mancanza di diritto fondamentale alla casa. Potremmo anche realizzare un intervento nell'ambito del "contratto di quartiere di Porta Nord", ma anche lì il Comune ha posto una serie di ostacoli relativi agli espropri che rendono impossibile il nostro intervento. Per quanto riguarda l'occupazione abusiva, c'è un provvedimento contenuto nella finanziaria regionale, ma teniamo conto che quando parliamo di occupazione abusiva, proprio per i problemi di cui parlavamo prima, come i Comuni che non hanno messo a disposizione le aree e la situazione economica, in questi anni, rispetto alla domanda forte, molti hanno occupato abusivamente. Rispetto all'occupazione abusiva la Regione ha stabilito, con l'articolo 53 della finanziaria, che, a fronte di persone che hanno titolo per poter mantenere l'alloggio, lo possono mantenere. Altri che non hanno titolo, lo possono fare ma a fronte di un esborso finanziario molto alto, non è quindi sanatoria tout-court. C'è una situazione obiettiva di disagio: chi occupa una casa, molto spesso è una persona che vive un disagio molto forte e non trova risposta dalle istituzioni».
L'Ater paga l'Ici al Comune di Latina in maniera totale, non ha esenzioni di alcun tipo. Cosa chiedete al Comune?
«Questa è una cosa gravissima: nonostante sia stato chiesto più volte al Comune dall'Ater almeno di essere equiparati a fasce sociali che hanno riduzioni ICI, non ci è stata data risposta, quindi noi che costruiamo alloggi popolari, paghiamo lo stesso come un imprenditore che ha una reddita sull'immobile. Questa è una situazione insostenibile, non solo non ci danno aree, ma ci vessano anche con le tasse».
Quanti sono gli alloggi dell'Ater in provincia di Latina e qual è il canone medio degli affitti?
«Gli alloggi sono circa 8000, mentre la media dei canoni è di 10 euro, una cifra irrisoria, soprattutto se tenete conto che gli interventi di manutenzione sono sempre a carico dell'Ater».
A fronte di quante richieste?
«Il meccanismo per l'assegnazione è a carico dei Comuni, ognuno dei quali ha una propria commissione che stila la graduatoria ed ha dei requisiti che individua. Bisognerebbe fare un censimento, ma la domanda è comunque fortissima».
In favore degli Ater, la Regione Lazio ha stanziato, per il triennio 2007-2009, cento milioni di euro per la realizzazione di nuove abitazioni di edilizia convenzionata. Nello specifico, per l'Ater di Latina sono già operativi sette milioni di euro, cui si aggiungono nell'attuale finanziaria altri dieci milioni per la manutenzione e la messa in sicurezza di alloggi.
Andrea Apruzzese
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