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Latina. Sinistra a pezzi, ma nel capoluogo pontino prova a sopravvivere. Omar Sarubbo: ««Noi vogliamo dare un futuro a questa città»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Omar Sarubbo, segretario comunale
dei Democratici di Sinistra.
La sinistra è in piena crisi. A livello locale, anche alla luce delle
sconfitte nazionali, quali sono le prospettive?
«Noi siamo a pochi mesi dalla scadenza elettorale e come obiettivo
non possiamo che avere quello di cambiare il governo della città
e di vincere con la candidatura di Maurizio Mansutti. Cercheremo di farlo
a modo nostro, calandoci nelle problematiche del territorio, del degrado
del centro storico, penso all'incuria dei giardinetti di via Cairoli, per esempio.
È un centrodestra che non vuole il confronto. C'è una tassazione alta a cui non corrisponde
nessun servizio. E poi le problematiche ambientali, dell'urbanistica e quant'altro.
Noi abbiamo fatto le primarie, noi siamo uniti, la destra no. Noi cercheremo
con la forza dell'unità e dell'ascolto di guadagnare un risultato storico».
La Margherita ha forti tendenze ad indipendente, come lo commentate?
«Noi come è noto a tutto eravamo per la lista unitaria. Non è stato così,
era un progetto politico importante. Gli elettori sono per la semplificazione
della politica, vogliono che i problemi si risolvano, non vogliono la moltiplicazione
di liste e simboli.
Non è andata come speravamo. Che dirvi? I matrimoni si fanno in due».
Cosa si può ragionevolmente sperare dalle amministrative?
«Noi vogliamo dare un futuro a questa città. Basta a tutte queste cattedrali
nel deserto. I cantieri aperti e mai chiusi, il tram spacciato per metro,
la cittadella giudiziaria, le terme: tutti segni del fallimento».
Diana A. Harja
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