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Latina. Il tormentone è finito: Cirilli se ne va. «La candidatura di Zaccheo non è coerente con la mia tessera di Alleanza Nazionale...»

Fabrizio Cirilli ha deciso: lascia Alleanza Nazionale. Dopo mesi di critiche nei confronti della gestione del partito e dell’amministrazione guidata dal sindaco Vincenzo Zaccheo, ieri ha formalizzato la sua decisione, affidandola ad uno scarno comunicato: “Nel ringraziare – scrive Cirilli - il Commissario Provinciale di Alleanza Nazionale, On. Silvano Moffa, per l’attenzione mostrata a quelli che ritengo essere i seri e non prorogabili problemi dell’Amministrazione Comunale di Latina, non posso che rilevare che l’attuale candidatura del Sindaco Zaccheo alle prossime elezioni amministrative non mi permette di sentirmi coerente con il mantenimento della tessera di Alleanza Nazionale”. La frase successiva, scarna come si conviene ad un addio senza lacrime né rimpianti, è lapidaria: “Esco, pertanto, dal partito – aggiunge il consigliere regionale - per i motivi già largamente esposti nelle passate settimane e che ho avuto modo di discutere ed approfondire negli incontri con il Commissario”. Per saperne di più, e soprattutto per conoscere le sue decisioni future, si dovrà attendere lunedì mattina, quando Cirilli si presenterà in un’apposita conferenza stampa. A questo punto è però logico ipotizzare la sua autonoma candidatura a sindaco di Latina nelle prossime elezioni amministrative, che lo vedranno quindi contrapposto proprio a Zaccheo. Sono state lunghe, per la federazione pontina di An, le ultime settimane: prima lo scontro nel partito tra Cirilli che chiedeva la convocazione del congresso prima delle elezioni, per un chiarimento interno (ipotesi sempre osteggiata dal sindaco Zaccheo), poi il cambio della guardia tra i due commissari, Riccardo Pedrizzi e Silvano Moffa, e infine l’abbandono di Francesco Osanna, presidente di Azione Giovani, la formazione giovanile di An, perché nel partito “i giovani non venivano più ascoltati”. Una ribellione, quella di Osanna, contro il partito e non contro la destra: nel suo approdare alla Fiamma Tricolore infatti, l’ex presidente di Ag sottolineava di schierarsi in campagna elettorale dalla parte di Zaccheo. Appena insediato, Moffa aveva annunciato che avrebbe parlato con Cirilli, per comprendere se fosse possibile riportare la sua posizione in seno al partito: si sono incontrati due volte, tra martedì e mercoledì della scorsa settimana. Cirilli con la sua documentazione, per dimostrare dati alla mano la gestione che era stata fatta del partito, e Moffa, che lo ascoltava. “Va bene, dammi sette-dieci giorni per riflettere” aveva risposto Moffa. Poi, ieri, l’ultimo colloquio, in tarda mattinata. Alle 14.00, l’annuncio, ai giornalisti che lo chiamavano rendendo bollente il suo cellulare: “Mi dimetto da An”. Alle 15.21, l’invio del comunicato. Alle 17.30 Silvano Moffa entra al Victoria Residence Palace per incontrare i quadri dirigenti e tutti gli eletti di An. Ai giornalisti, una sola frase: “Scusate, è tardi, devo iniziare l’incontro”. Un incontro in cui ha illustrato il suo punto di vista: “Dopo il nostro colloquio – ha dichiarato Moffa – ho ricevuto da Fabrizio Cirilli una lettera, in cui ribadiva la sua intenzione di lasciare An. Gli ho risposto che prendevo atto della sua decisione. Da quel momento, per me, la questione è chiusa”. Pochi istanti prima, aveva chiarito che tra i primi valori di An c’è la lealtà: “All’interno di un partito ci possono essere delle correnti, e la discussione può anche essere aspra, ma quando l’idea di una corrente vince, a quel punto il partito deve essere una cosa sola, compatta ed unita: gli avversari, per me, sono fuori. Ho ascoltato molto, ma è giunto il momento delle decisioni – ha aggiunto – e pretendo il rispetto delle decisioni assunte, altrimenti, come commissario, ho l’obbligo di diventare sanzionatorio. La linea del partito è sacra e nessuno si può permettere comportamenti che creano indecisioni”. Ora Cirilli potrebbe lanciare la sua candidatura: d’altronde, ha già esplorato la disponibilità di molti esponenti politici e della società a candidarsi in lista con lui. Il suo sito internet, pubblicizzato da centinaia di manifesti che hanno tappezzato la città, continua a registrare adesioni. Il nome è profetico: “L’altra faccia della politica”. Ora c’è da sapere chi si schiererà al suo fianco: potrebbe essere quasi certo quello l’ex sindaco Ajmone Finestra (di cui Cirilli è stato assessore), da tempo anch’egli critico nei confronti dell’amministrazione Zaccheo. Ma una cosa è certa: le 10.271 preferenze con cui l’ultima volta, nel 2005, Cirilli è stato eletto alla Pisana, per An sono un’emorragia non da poco.

Andrea Apruzzese


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