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Latina. Irresponsabili in salsa rossa. Vitali: «Basta coi comunismi». Edoardo Castellucci: «Non ci facciamo isolare dai trasformisti»

Nei giorni scorsi Fabrizio Vitali aveva criticato fortemente i comunisti, per il loro ennesimo comportamento irresponsabile. Insorge Edoardo Castellucci, della Federazione provinciale del PdCI: «Farebbe bene prima di parlare di crisi che viaggia tra falce e martello a “leggere” cosa realmente è avvenuto al Senato sul voto alle Linee di Politica Estera del Governo scoprirebbe che questa crisi presenta aspetti ben più inquietanti e profondi oltre alla dabbenaggine e ottusità di due personaggi che, in spregio al mandato elettorale con cui sono stati eletti in Parlamento, hanno contribuito a provocare questo gran putiferio. Al Senato i numeri sono da sempre barcollanti grazie ad una legge elettorale costruita apposta (“una porcata” disse il benemerito Calderoli) per creare il massimo di difficoltà al probabile vincitore. In Senato da tempo tal De Gregorio si è staccato dall’Italia dei Valori per mettersi in proprio, votando a seconda dei momenti un po’ di qua e un po’ di là. Sergio De Gregorio, presidente della Commissione difesa del Senato, non fa mistero dei suoi ottimi rapporti con il mondo dei servizi segreti. Nel voto di mercoledì scorso vanno ricordati altri tre “no” eccellenti. Quelli di tre senatori a vita che, per definizione, non sono legati al mandato popolare, ma che rappresentano plasticamente tre grandi poteri contro cui questo governo è venuto a cozzare proprio grazie all’azione della sinistra e dei comunisti: Cossiga, Andreotti e Pininfarina. Tre nomi che parlano da soli: l’atlantista ad oltranza, l’uomo del Vaticano e quello di Confindustria. Tre fronti aperti contemporaneamente su cui il governo Prodi ha ingaggiato un confronto serrato. Pensiamo alla politica estera di Massimo D’Alema: ritiro delle truppe dall’Iraq, posizione critica verso Israele e difesa dei diritti dei palestinesi, dialogo con il mondo arabo a tutto campo. Cosa poteva essere più indigesto per Washington? Sul fronte Vaticano le ultime settimane sono state micidiali. Papa Benedetto XVI è sceso direttamente in campo per fronteggiare l’intesa positiva che la maggioranza aveva trovato, a fatica, sulle convivenze. Infine Confindustria. Gli industriali hanno ricevuto molto da questo governo sotto forma di incentivi e riduzione fiscale, ma la strategia dei poteri forti della finanza e dei grandi gruppi industriale è quella di espellere la sinistra dal governo, espellere quella componente che si sta impegnando sulle pensioni, sui salari e contro al flessibilità selvaggia. Basti vedere il risultato del Pdci in merito alla lotta contro il lavoro precario. Tre poteri enormi che hanno trovato il modo di far sentire il loro peso, cogliendo al volo l’occasione offerta dai due “sciagurati”. Riguardo alle dichiarazioni sul comunismo inteso come alterazione politica e nicchia di consenso mi spiace dover ricordare al consigliere Vitali che non ci ha isolato ne il Fascismo, ne trent’anni di Democrazia Cristiana, figuriamoci se ci facciamo isolare da trasformisti della politica, anzi queste dichiarazioni sono un motivo in più per essere comunisti e per affermare le ragioni di quei cittadini che lottano contro le ingiustizie, per la pace, per la democrazia, per i diritti contro i privilegi e che certamente Vitali non può rappresentare».

Elisabetta Rizzo


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