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Latina. La servetta di Talete. Alle 19 su Tele Etere si parla di Qabalah ed ebraismo con Federico Pignatelli e il portiere di Mauro Cascio
Seconda puntata per "La servetta di Talete" questa
sera alle 19.00 su Tele Etere. Ogni settimana
il senso comune indagherà le pagine più significative
della Filosofia, della Storia, della Politica, della Cultura.
Con Mauro Cascio - uno studioso serio, nonostante le apparenze suggeriscano
il contrario - ci saranno di settimana in settimana il suo
barbiere, il suo giornalaio, la sua barista fino all'ultima
puntata con una presenza eccezionale: la suocera. Questa
sera è invece il portiere di Mauro Cascio, Riccardo, ad interrogare l'autore della
"lezioncina magistrale": Federico Pignatelli.
Pignatelli è uno dei saggisti e studiosi più apprezzati a livello
nazionale sulla Qabalah e sulla tradizione ebraica. Ha una biblioteca di migliaia di titoli. Lui non lo sa, ma Mauro gliela invidia almeno tre ore al giorno, tutti i giorni da 15 anni a questa parte. Enciclopedico, raffinato, sua è tra l'altro
anche la traduzione di uno dei classici più importanti, quel "La Teodicea
della Qabalah" di Francis Warrain che è uno dei pochi testi fondamentali
nella teoretica continentale contemporanea. Nel suo impegno saggistico
lo stesso Cascio è rimasto profondamente influenzato dal Warrain, utilizzandolo
come chiave di lettura dell'Adam Qadmon, un antropomorfismo metafisico che viene
associato negli studi del filosofo pontino al concetto di mediazione della cultura occidentale in generale
e cristiana in particolare.
Pignatelli è anche autore di numerosi interventi in riviste specializzate
e il curatore de "Il segreto delle nozze di David e Betsabea" di Joseph Gikatilla.
Con la parola ebraica qabalah, che significa "ricezione" ma anche "tradizione"
si è soliti indicare la tradizione segreta del misticismo giudaico,
e in particolare il movimento di pensiero di connotazione metafisica
che prese l'avvio in Europa, a partire dal XII-XIII secolo.
Già in età altomedievale con qabbalah si designava il patrimonio culturale
ricevuto dalle generazioni precedenti, e trasmesso da maestro in allievo o di
padre in figlio. Per la cultura tradizionale ebraica il legame
con il passato ha sempre costituito il tema dominante, tanto che un'indiscussa
autorevolezza le viene riconosciuta degli stessi rabbini.
È un sistema metafisico che spiega le varie fasi della creazione del mondo, lo scopo
della vita umana e il rapporto con il Creatore.
È una scala di valori che definisce l'autentica differenza tra bene e male, insieme al
ruolo e al significato dell'uno e dell'altro, nella propria vita e nel mondo.
Nella sua lezioncina Pignatelli ne darà un breve ritratto storico, parlerà
delle diverse correnti ed impostazioni e dei temi più caratteristici e salienti. Scopriremo l'en soph, capiremo che cos'è l'Albero delle Sephiroth, ci verrà spiegata la differenza tra l'Opera del Carro
e l'Opera della Creazione, la distinzione più famosa dei due approcci diversi alla Qabalah.
Il compito di Riccardo non sarà facilissimo. E dal canto suo un po' preoccupato
lo è. Male che vada la butterà sullo sport. Lui è della Roma, Pignatelli è della Lazio. Alle brutte la domanda perfida ci scappa. «Io a Mauro l'ho detto. Se mi fa fare una brutta figura saprò come vendicarmi. Quando si dimentica dentro le chiavi, io per dispetto le chiavi di riserva non gliele
darò. Rimane fuori casa e poi vediamo se con la Qabalah riesce ad entrare...».
Rita Bittarelli
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