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Sabaudia. Gli eredi della Democrazia Cristiana ai ferri corti. Mario Donato Tortorelli: «C'è ancora chi usa in maniera indebita il simbolo»

Mario Tortorelli, coordinatore provinciale della Democrazia Cristiana, interviene sull’uso del simbolo alle elezioni amministrative di Sabaudia. «In queste settimane c’è chi sta spendendo il nome e il simbolo del glorioso partito fondato da Don Luigi Sturzo e Alcide De Gasperi senza alcuna autorizzazione da parte mia. Un fatto increscioso che qualcuno vuole cavalcare perché si vuole conquistare a tutti i costi il voto moderato, che probabilmente potrebbe risultare decisivo ai fini della contesa». Un comportamento che il leader Dc non condivide e che vuole contrastare con forza. «I cittadini di Sabaudia non possono credere che i valori cattolici e moderati possano essere rappresentati da personaggi senza scrupoli, che cercano visibilità sulle spalle delle persone che hanno saputo riportare nell’agone politico ed elettorale un simbolo storico come quello della Democrazia Cristiana. Il Tribunale di Roma, a tal proposito, è stato chiaro. La Dc siamo noi. Nessun altro ha il diritto di arrogarsi tale nome». L’ex assessore provinciale all’ambiente vuole sottolineare il momento importante per la città di Sabaudia e per tutta la provincia. Un momento davanti al quale è impossibile far finta di niente. «La Democrazia Cristiana vuole impegnarsi in prima linea per la soluzione dei problemi che attanagliano la città di Sabaudia. Rappresentiamo l’alternativa ad un modo di governare che ha portato la città ad una continua diatriba tra componenti dello stesso schieramento. Bisogna lasciare da una parte questa logica particolaristica e cercare di ritornare ad una politica che abbia al suo centro il benessere della comunità. La politica è un servizio. Una lezione che nessuno degli amministratori, passati e futuri, può dimenticare».

Andrea Apruzzese