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Latina. La destra ha fallito. Nicola Zingaretti (DS): «Il centrosinistra non è più da solo. Ed oggi la svolta è veramente a portata di mano...»

Ai microfoni di ParvapoliS con Nicola Zingaretti, europarlamentare e segretario regionale dei Ds del Lazio. Avete presentato la campagna "La destra ha fallito": quali sono i motivi? «Il Sole 24 Ore ci ricorda che la provincia di Latina è all'81° posto per qualità della vita: è una posizione che non merita perché è bellissima, con grandi risorse, con un tessuto imprenditoriale molto vivo, ma è governata male ed umiliata da una politica che pensa solo al Palazzo e a gestire i giochi di potere o dentro Alleanza Nazionale o in Forza Italia, e la provincia paga. È ora di cambiare perché qui la destra ha fallito; c'è una nuova classe dirigente che sta ricostruendo l'Italia, che ha svoltato politicamente alla Regione Lazio. Occorre che la Provincia di Latina ed i territori si aggancino a questa ripresa». Lei viene qui anche per sostenere una campagna elettorale che sembra in salita. Lei ha dato indicazioni precise su come muoversi. «Noi dobbiamo innanzitutto informare: si arriva alle elezioni presentando i bilanci e la politica è trasparente se, quando si avvicina alle scadenze elettorali, chi ha governato dice "Io ho fatto questo". Noi siamo qui per denunciare per prima cosa anni di fallimento, per denunciare una politica folle della Provincia di isolazionismo rispetto alle opportunità che mette in campo la Regione e poi per cominciare, e per informare sulle candidature che metteremo in campo nei diversi Comuni: una campagna in positivo, come ha fatto la Regione offrendo un'ipotesi di sviluppo. È strano che la Provincia, che dovrebbe accogliere queste opportunità di sviluppo, ne abbia quasi paura». Si può dire che Il centro sinistra non è più solo a Latina, che anche da altri livelli lo sostengono? «Sì, sono ormai diverse volte che vengo qui, perché c'è una classe dirigente del centro sinistra che storicamente è sempre stata molto viva e oggi davvero non è sola ma è parte di una classe dirigente regionale e nazionale che sta governando il Lazio e l'Italia e che qui vuole ambire a diventare maggioranza offrendo un'alternativa a chi ha fallito». Polemiche dividono il centro sinistra in alcuni centri pontini, come a Sabaudia, dove Ds e Margherita non sono stati in grado di sanare i loro dissidi ed andranno divisi alle elezioni. È ancora possibile una soluzione? «Penso che i problemi locali che abbiamo avuto dappertutto in Italia e nel Lazio li abbiamo superati, anche in questa provincia. Sono molto ottimista sul fatto che alla fine si arriverà ad una soluzione unitaria». Diversi sono i temi della campagna dei Ds che partirà nei prossimi giorni: Latina Ambiente, Marina di Latina, impianti sportivi, Acqualatina, l'isolamento istituzionale della Provincia, e la formazione definita "poco" professionale. Giorgio De Marchis, consigliere comunale diessino ed estensore dei temi della campagna, ha sottolineato che Latina, secondo gli ultimi dati Istat, ha un livello di disoccupazione del 9,4 per cento, superiore sia a quello regionale (7,7 per cento) che a quello nazionale (6,8 per cento): “Tredici anni di centro destra – ha affermato – non hanno fatto fare un passo avanti alla provincia pontina. Sulla riqualificazione della Marina mancano le idee; dal 1998 le bollette dei rifiuti sono aumentate del 250 per cento; gli impianti sportivi sono inadeguati e fatiscenti; le bollette idriche sono triplicate dal 2001 mentre il presidente di Acqualatina, Claudio Fazzone, percepisce uno stipendio annuale di 100mila euro per pagare il quale occorrono le bollette di cinque Comuni; la contrapposizione della Provincia alla Regione Lazio sta portando infine il territorio verso un pericoloso isolamento istituzionale”. Sull’ipotesi di presentarsi alle elezioni con una lista unitaria, Maria Teresa Amici ha precisato che “la stagione dei congressi sta per concludersi: dopo quello della Margherita, il congresso Ds si terrà il 30 e 31 marzo. Credo che troveremo una posizione unitaria: è una scelta che riteniamo strategica”.

Andrea Apruzzese

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