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Latina. Gli altri noi. Bogdan Olteanu: «L'associazionismo è un momento di aggregazione importante per le comunità rumene locali»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Bogdan Olteanu, presidente della camera
dei deputati della Romania.
In questi giorni lei ha partecipato a un seminario, "Cosa manca in Europa".
Cosa manca? «Non c'è un grande rapporto tra Bruxelles, la classe dirigente
e il cittadino. E non sempre chi governa risponde alle necessità
di chi lo ha votato. C'è poi dietro l'angolo sempre il rischio di una perdita
di identità, persino di quei valori di dignità, dei diritti più elementari
dell'uomo e del cittadino». Qual è il contributo concreto che oggi
la Romania può dare all'UE? «C'è una grande voglia di fare, una grande
voglia di costruire». Quanto è importante la promozione e la diffusione
degli ideali laici, democratici e liberali all'interno dei Paesi?
«La Romania ha fatto dei progressi. Oggi non possiamo che promuovere la democrazia
e i valori della libertà. Oggi siamo aperti al libero mercato, stiamo attenti
alla pressione fiscale e aiutiamo le imprese». L'età media del
governo rumeno è molto basso. Anche da questo leggiamo un desiderio di voltare
pagina? «Stiamo costruendo una classe politica nuova, sì». Ma non c'è
poi il rischio di una mancanza di esperienza? «Sì, questo rischio in effetti c'è,
però quando ti lasci dietro un'esperienza negativa vuol dire non avere esperienza
di quelle cose che bisogna superare». Lei vuole trasformare la Romania
in una Repubblica parlamentare. L'Italia è un modello?
«Sì, potrebbe esserlo. Una classe politica coraggiosa che ha saputo
eliminare la corruzione dal suo interno. In Romania deve morire la mentalità
che guarda verso una sola persona. Dobbiamo affermare il concetto di classe
politica». Quanto sono importanti le associazioni che a livello locale oggi
tentano la valorizzazione della cultura del popolo rumeno? «Sono fondamentali
in questo momento».
Diana A. Harja
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