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Latina. Attualità del comunismo. Piero Sansonetti: «C'è oggi un'esigenza sempre più forte di mettere un freno alle derive capitalistiche»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Piero Sansonetti, direttore di Liberazione, a Latina per presentare l'apertura di una pagina locale del quotidiano comunista. Lei si trova nella roccaforte della destra. Come si sente? «Speriamo che duri poco. Si vota a giugno». Il comunismo ha oggi una reale attualità? «Bisogna intendersi sulla parola. Se per comunismo si intende l'esperimento che è stato fatto nell'Europa dell'Est, è un esperimento che è andato male. Ma oggi c'è un sistema di produzione, usiamo una parola vecchia: il capitalismo, che sta portando la specie al più grande disastro della storia dell'umanità. Allora da questo punto di vista è importante porre un freno. Ecco che l'attualità è recuperata». La sinistra radicale riesce a giostrarsi tra utopia e real politik? «Chi fa solo utopia è simpatico, bravo, ma non fa politica. Chi fa solo politica in genere è un mascalzone. La via di mezzo è la capacità di tenere insieme ideologia e prassi. È questa la chiave, e non solo a sinistra». La sinistra, soprattutto al governo, è sempre litigiosa. Se ne uscirà? «Ogni volta che la sinistra va al potere si aprono dei grandi conflitti. Ci sono i poteri forti che non hanno mai amato la sinistra radicale. E se sei un sognatore, se vuoi davvero trasformare la società, è chiaro che ti trovi tutti contro. Ed è una grande difficoltà non compromettendosi. Governare il potere senza esserne subalterni». A proposito di poteri forti, questa chiesa che oggi ha sempre maggiori difficoltà ad integrarsi? Non è un potere politico fondato su credenze popolari? «Sì, la chiesa è un potere molto forte. Ha una capacità enorme di organizzazione e talvolta di manipolazione del consenso. E quindi sa vendersi in politica. Oggi c'è una involuzione, che non riguarda solo la chiesa cattolica ma tutte le religioni del nostro tempo. Davanti alle sfide della modernità si sono tirate tutte indietro, rifugiandosi in posizioni fondamentaliste. C'è un fondamentalismo islamico ma c'è anche un fondamentalismo cattolico espresso da Ratzinger o da Ruini. E se i laici non stanno attenti, non reagiscono, si possono creare seri danni. Come questo family day che io personalmente trovo anche un po' volgare, farlo proprio il 12 maggio in cui in Italia si ricorda quella grande conquista civile che fu il divorzio, nel 1974». Il partito di centro, lei cosa ne pensa? Un'esigenza? «Il partito democratico che lo facciano. Ma perché chi è di sinistra deve mettersi con pezzi della democrazia cristiana? Poi ognuno è libero di farsi i partiti che vuole, ci mancherebbe altro». Un'ultima domanda. Mastrogiacomo. Non è stata gestita male? «Io so che Mastrogiacomo è a casa. Gli Stati Uniti non sopportano la politica di un loro alleato che non sia del tutto subalterna. È sempre stato così».

Elisabetta Rizzo

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