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Latina. Family Day. Riccardo Pedrizzi: «Io dico che la famiglia è una sola, quella tradizionale. Le minoranze non ci riguardano...»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Riccardo Pedrizzi per parlare
dei Dico e della tanto criticata manifestazione del 12 maggio,
il Family day. Perché?
«Purtroppo siamo costretti ad occuparci di questo problema che riguarda
una infima minoranza del popolo italiano, di circa 500000 coppie
a fronte di milioni di famiglie che vanno aiutate». E perché
la minoranza, ammesso che sia tale, non va tutelata? Non si possono,
e contemporaneamente, garantire i diritti alle coppie di fatto e tutelare
le famiglie classiche?
«Nel momento in cui le mettiamo sullo stesso piano, abbassiamo il valore
della famiglia tradizionale. Dire che tutto è famiglia equivale a dire che
niente è famiglia. Non è un discorso religioso e confessionale, ma ci riferiamo
al diritto naturale, che è scolpito nel cuore di ogni uomo. I Dico
riguardano gli omosessuali. Se un uomo e una donna vogliono avere diritti
e doveri di una coppia sposata possono sempre sposarsi. Quindi, come
in Spagna, si sta tentando di far entrare il matrimonio gay».
E non è corretto che pure gli omossuali abbiano garantito il principio
dell'autodeterminazione e dell'autocoscienza? Non sono cittadini
ed elettori? «Ma certo, non c'è una questione di differenziazione
e discriminazione per le proprie scelte sessuali. Io voglio
che i miei diritti siano riconosciuti in quanto persona, non in quanto
eterosessuale. Lei è una bellissima ragazza e vede riconosciuti i suoi
diritti non perché è più bella o più alta di me. Qui si vuol fare dell'inclinazione
sessuale il fondamento dei diritti individuali». Lei ha detto
che non è vero che la manifestazione del 12 maggio sia una manifestazione
clericale. Eppure è organizzata da associazioni cattoliche, con l'intento di provocare
(il 12 maggio è l'anniversario del divorzio), e piace al Vaticano...
«È un raduno del popolo italiano. Sono milioni di famiglie che scendono in piazza.
Parteciperà Maria Annunziata... non Luna... Annunziata, la giornalista. Perché
dice che non può lasciare ai cattolici il monopolio di un tema così importante».
Elisabetta Rizzo
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