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Roma. L'Enrico IV al Teatro Eliseo. Paolo Bonacelli: «Faccio il godereccio in senso epicureo». Il suo è un Falstaff quasi brechtiano...

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Paolo Bonacelli, in scena al teatro Eliseo di Roma con l’ Enrico IV di Shakespeare fino al 15 aprile. È un testo che il genio inglese riprende da un fatto reale. Il re, impersonato da Carlo Simoni, è colto nel momento di crisi con i nobili che preparano un colpo di Stato. Lui, che è un re usurpatore avendo detronizzato il cugino Riccardo III, fatto imprigionare e condotto a morte, comprende il pericolo che corre e fa di tutto per inviarli in Terra Santa per liberarsi di loro. Il suo primo figlio, il principe di Galles impersonato da Corrado D’Elia, vive nelle bettole, nei bassifondi, compie furti mentre il secondogenito è un bravo ragazzo. Ci sono due scene madri nelle quali vi è lo scontro: il re padre rinfaccia al figlio lascivo il suo modo degradato di vivere e lo pungola agendo sul suo amore proprio. Il figlio comprende il senso della ragione di Stato e reagisce bene, seguendo il padre nelle battaglie che permeano il secondo atto e riscattandosi con il suo coraggio. Paolo Bonacelli riveste il ruolo di Falstaff, personaggio vigliacco, godereccio in senso epicureo, grande mangione e a tratti volgare ma simpatico e di cuore. La sua recitazione riprende lo stile dello straniamento brechtiano, con efficacia ammicca al pubblico coinvolgendolo e prendendo le distanze dal Falstaff recitato, con l’effetto di sottolinearne i tratti di comicità che suscitano bonarie risate, ben alternate con la storia drammatica nel suo insieme. Carlo Simoni dà grande spessore psicologico al re in crisi, angosciato e tormentato sia dal lato pubblico che da quello privato, mentre Corrado D’Elia mostra padronanza nel sottolineare l’aspetto istrionico e l’aporia amletica del principe di Galles. L’agile messinscena del regista Marco Bernardi dà ritmo serrato dal taglio cinematografico, regalando due ore e mezza di intenso godimento. I due scenari, la vita di strada e i campi di battaglia -per i quali è stato appositamente consultato un maestro d’armi-, s’intersecano in equilibrio costante. Grande successo di pubblico e uno spettacolo sicuramente da non perdere.

Claudio Ruggiero

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