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Latina. Geronimo Stilton, la polemica. Fabio Maietti risponde a Paolo Incollingo. «Non addossate agli insegnanti colpe inesistenti...»

Gentili signori, in riguardo alla vostra e-mail, chi vi risponde è il vice presidente dell’associazione Latinarte, che è genitore di una bimba di due anni e nonostante la sua giovanissima età, fa molte richieste riguardo a dvd fatti di principesse e principi e storie fantastiche, di fumetti e tanto altro ancora, e da genitore mai nessuno mi ha obbligato a comprare o fare qualcosa che riguardava decisioni da prendere per mia figlia. Nelle vostre affermazioni c’è del contraddittorio, essere genitori sensibili e ben favorevoli nei riguardi del teatro e in tutte le sue espressioni (testuali parole), avete negato secondo il vostro parere già due rappresentazioni per le vostre figlie, liberi di decidere ciò che è meglio per loro, ma non riesco a capire la vostra presa di posizione nei confronti di una rappresentazione teatrale portata a conoscenza dall’associazione LatinArte e patrocinata dal comune di Latina, dando così la possibilità di far partecipare genitori e figli allo spettacolo mantenendo il costo del biglietto uguale per entrambi e alla portata di tutti, considerando che GERONIMO STILTON rappresentato AL SISTINA a Roma aveva un costo d’ingresso triplo, ma al di là di questo, ad un bimbo di sei e otto anni, cosa resta? Un ringraziamento fatto all’assessore e al sindaco? O la rappresentazione di una storia fatta di fantasia? E il vostro informarvi su internet a cosa era inerente, al personaggio di Geronimo Stilton? O cos’altro? Perché tra la biografia di Geronimo Stilton ed un articolo di giornale c’è una bella differenza. Siete liberi di partecipare e far partecipare le vostre figlie nella massima libertà di scelta, accetto ma non condivido ciò che avete scritto, perché l’evento editoriale e commerciale di tale portata lo avete interpretato voi, e voi state strumentalizzando i vostri figli per le vostre idee e non noi, che come associazione onlus ci stiamo prodigando e impegnando personalmente per far in modo di portare questo evento nella città di Latina al teatro G. D’Annunzio per non lasciarla relegata al ruolo di città provincia a due passi da una capitale europea. Ciò che più mi meraviglia è che essendo degli insegnanti non sappiate cosa significhi per una associazione assolvere tutte le pratiche burocratiche per portare un semplice spettacolo teatrale e niente di più, per i vostri figli, e a quante istituzioni bisogna chiedere permessi e tanto altro ancora. Vi chiedo gentilmente di sollevare colpe inesistenti alle dirigenti e alle insegnanti stesse alle quali affidate il grande compito di far crescere culturalmente e socialmente i vostri figli, per averci accolto educatamente nelle loro classi avendoci dato la possibilità di regalare solamente un sorriso e aver ricevuto l’entusiasmo sincero che solo i bambini sanno donare. In fondo uno spettacolo è solo uno spettacolo.

Fabio Maietti


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