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Latina. Democrazia cristiana, si torna a parlare del simbolo conteso. Mario Donato Tortorelli: «Molti ce lo rubano per incantare i moderati»
Mario Tortorelli coordinatore provinciale della Democrazia Cristiana, esprime la posizione del partito in merito alla questione del simbolo.
«Molti sono i personaggi della politica che, in questi anni, hanno approfittato del simbolo storico dello scudo crociato per poter raccogliere consensi nell’area moderata. Il Tribunale di Roma è stato chiaro, con una sentenza inequivocabile. Lo Scudo Crociato è della Democrazia Cristiana, che non si è mai sciolta e che ha continuato a far politica cercando di rilanciare un movimento storico per la Repubblica Italiana che in troppi si sono affrettati ad abbandonare. Il nostro compito è difficile. Dobbiamo riunire tutti quelli che, in uno scenario variegato, non si sentono rappresentati né dalla destra né dalla sinistra. Vogliamo dare voce, così come abbiamo sempre fatto, a tutti quelli che hanno sempre creduto che una terza via, moderata, d’ispirazione cristiana, fosse possibile».
L’ex assessore provinciale non risponde direttamente alle provocazioni che sono arrivate, in questi giorni, da altri partiti che si richiamano all’area moderata.
«Ci sono troppi personaggi che stanno facendo disinformazione. Citano sentenze vecchie e che non hanno nessun appiglio giuridico. In molti hanno paura della Democrazia Cristiana, di un movimento che ha sempre voluto il bene di questa provincia, nella sua interezza. Troppe persone vogliono continuare a dividere il mondo dei moderati, mentre, invece, è necessario tornare ad una unità d’intenti tra le persone che vogliono impegnarsi per il bene comune, per un nuovo benessere, per uno sviluppo che sia compatibile con l’ambiente e che difenda le fasce più deboli della società».
In conclusione. «Lo Scudo Crociato e la Democrazia Cristiana andranno alle elezioni amministrative di Maggio tenendosi distinti e distanti da tutti i poli»
Andrea Apruzzese
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