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Latina. Una, santa, cattolica e... voltagabbana. Ovvero: quante volte un'istituzione bimillenaria ha cambiato idea. Su quasi tutto

«Come sia finito lassù in cima, davvero non si sa. Il galletto, animale da cortile, sulla cuspide più alta del campanile, a far da segnavento o - come popolarmente più volentieri si dice - da banderuola. Fatto sta che il ruspante e impettito gallinaceo c'è salito e tuttora ci resta, in moltissime chiese d'Europa, e una delle ipotesi è che stia là sopra per ricordare a prima vista a tutti i cristiani, proprio alla sommità del sacro tempio, il clamoroso tradimento di uno di loro: il primo, anzi, il principe degli Apostoli, la "pietra" fondamentale sulla quale lo stesso Cristo ha voluto costruire la sua Chiesa». "Prima che il gallo canti, tu mi tradirai tre volte", di sse Gesù prima di essere condotto a morte. «Da allora, il gallo canta in capo ai campanili del mondo, per segnalare forse - oltre alla direzione del vento - che la chiesa cattolica "santa e peccatrice" il cromosoma del voltagabbana ce l'ha instillato fin dalle origini». La morale non è mai stata la stessa, né i riti, né i dogmi, né l'approccio ai sacramenti. «Una, santa, cattolica e... voltagabbana» è una irriverente inchiesta di Roberto Beretta ed Elisabetta Broli sulla confessione religiosa più affermata in Italia. La Madonna non era vergine. Lo divenne. E poi pure immacolata. Il battesimo era solo per adulti. Poi no. Era peccato leggere la Bibbia. Oggi la si legge in chiesa. La fede ne sa più della scienza. Oggi se qualcuno lo dice viene preso per il culo. Gli schiavi erano merce benedetta da Dio "Schiavi, obbedite ai vostri padroni secondo la carne con timore e tremore. È proibito farsi cremare, anzi no. Il papa è infallibile, ma i cinque minuti del coglione ogni tanto prendono anche a lui. La pena di morte va abolita, anzi no, anzi sì. La guerra è giusta. La democrazia liberale no. Gli illuministi sono figli del demonio, no: c'è bisogno del criticismo purché non sia relativista. Si quis... anathena sit. Basta prendere il Denzinger - un librone di quasi duemila pagine, in cui uno studioso tedesco ha raccolto tutte le dichiarazioni dogmatiche e di morale emesse dalla chiesa cattolica nei secoli - per trovare molte volte questo diktat. Concili, encicliche, decreti, scomuniche, repertori di errori, canoni. "Se qualcuno" farà o dirà questo e quello, allora "è eretico". Eppure non è rarissimo, sfogliando la carta india del prontuario, imbattersi in palesi contraddizioni con la prassi odierna: qui viene proibita l'educazione sessuale dei ragazzi, oggi assolutamente comune; là si depreca la lettura della Bibbia, che ora invece si consiglia in ogni parrocchia. Oppure - come nelle frasi riportate tratte dal concilio di Trento - ci si scontra in prescrizioni non più praticate o in affermazioni clamorosamente smentite da documenti successivi. Il rapporto con la libertà di pensiero è controverso. Qui la chiesa cattolica è rimasta irremovibile nel merito, ma ha cambiato metodi. Ieri le diversità teoretiche si mandavano al rogo. Oggi no. Al massimo gli stai sul cazzo. «Pio IX nel 1864 si scagliava con eccezionale violenza contro coloro che "non temono di caldeggiare l'opinione sommamente dannosa per la chiesa cattolica e la salvezza delle anime, cioè la libertà di coscienza e dei culti essere un diritto proprio di ciascun uomo che si deve proclamare e stabilire per legge in ogni ben ordinata società e i cittadini avere diritto a una totale libertà che non deve essere ristretta da nessuna autorità ecclesiastica o civile, in forza della quale possano palesemente e pubblicamente manifestare e dichiarare i loro concetti, quali che siano, sia con la parola, sia con la stampa, sia ii altra maniera». E così il suo successore Leone XIII: «Non è lecito invocare, difendere, concedere libertà illimitata di pensiero, di stampa, d'insegnamento, di culto». Certe pratiche si possono tuttalpiù tollerare, entro certi limiti. Hai capito tu sto Magistero?

Mauro Cascio


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