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Latina. Turigliatto, manco è venuto e già divide. Claudio Galeota: «Quelle del compagno Cardosi sono parole frutto di un delirio preventivo...»

Turigliatto non ha ancora messo piede a Latina. E già divide. I suoi. Dopo le dichiarazioni di Alberto Cardosi, ieri su ParvapoliS, l'intervento del circolo di Rifondazione Comunista di Latina, con Claudio Galeota: «L’incontro col Senatore Franco Turigliatto non è stato organizzato da Sinistra Critica ma dall’associazione Adolfo Mena (Circolo ARCI); ne consegue che il senso del comunicato è falsato, nel merito, da un dato di fatto non vero. I risultati del VI Congresso del Circolo di Latina fotografano la situazione esistente nel partito all’epoca, ma un partito come Rifondazione ha (o dovrebbe avere) logiche dinamiche, e la composizione del circolo, in termini di differenti sensibilità politiche, è soggetta a continui mutamenti. Detto questo, l’area congressuale relativa alla 4a mozione non è mai stata in precedenza “guida della sezione locale”, come fa capire erroneamente Cardosi, ed in ogni caso i risultati congressuali del 2005 sono figli di una tradizione storico-culturale di lungo periodo. Evidentemente il pluralismo e la democrazia interna non sono caratteristiche apprezzabili per Cardosi, che sembra adombrare come legittimi solo gli esiti di proprio gradimento. Le 587 preferenze raccolte da Bertinotti nel Comune di Latina alle Europee del 2004, così come il 15% conseguito alle Primarie nazionali del 2005, così come pure il 10% conseguito da Rita Ricci alle Primarie comunali, sono frutto anche e soprattutto dell’impegno profuso in campagna elettorale dai militanti e simpatizzanti di Rifondazione, che, al di là di qualsiasi steccato congressuale o sensibilità personale, si sono sempre spesi al massimo delle proprie possibilità ed in condizioni ambientali non certo semplici come quelle di Latina. Non siamo sfortunatamente a conoscenza dei progetti politici, “in terra pontina”, di cui parla Cardosi, che non è stato possibile condividere.. probabilmente perché non esistono, e facciamo fatica a ricordare una battaglia politica, una vertenza sociale, una azione di qualsiasi tipo che ha visto come promotori lui o i vari gruppi a cui lui ha fatto riferimento fino ad ora (e non sono pochi). È invece bene ricordare che chi, come Cardosi, parla oggi di “scissione dal territorio”, non ha mai partecipato a movimenti di massa, social forum, comitati per l’acqua, opposizione all’amministrazione comunale di centro-destra. Chi, come Cardosi, oggi si richiama ai valori della Sinistra Europea e dei nuovi soggetti in corso di definizione, alle Primarie per il candidato a Sindaco del Centrosinistra per il Comune di Latina ha sostenuto, con esiti imbarazzanti, un rispettabile esponente della Margherita e oggi sostiene un altrettanto rispettabile candidato dei Ds (chissà quali saranno gli esiti, stavolta). Ci sia consentito un commento in chiusura. Anzitutto è curioso notare come i ragionamenti deliranti del compagno Cardosi, in anticipo su un iniziativa di cui – come si è visto – conosce ben poco, suonino “preventivi”, un po’ come certe azioni militari che da sinistra dovremmo contrastare. Ma Cardosi vagheggia invece nuovi soggetti politici, e lo fa screditando e denigrando immotivatamente Rifondazione e gettando fango su un collettivo che, con la massima apertura alle istanze sociali del territorio, cerca di spostare l’asse della politica più a sinistra. Evidentemente a Cardosi sfugge che proprio il compagno Bertinotti, da lui così stimato, è stato tra i primi a ripudiare definitivamente lo stalinismo, le cui usanze sono invece ancora oggi praticate da chi evidentemente non ha ulteriori argomenti per vivacizzare il dibattito politico».

Elisabetta Rizzo


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