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Latina. Una mini maratona per sostenere la sua candidatura. Antonio Flamini: «Troppo delicata la questione ambientale». Roba da far correre

Antonio Flamini, candidato della Democrazia Cristiana per l’elezione a Sindaco della città di Latina, questa mattina ha effettuato una piccola maratona per sostenere la causa della Democrazia Cristiana. Il candidato centrista, lungo tutto il percorso, ha sfoggiato una maglietta con il simbolo dello Scudo Crociato. «Un modo stupendo di stare a contatto con la città e con l’ambiente, un tema che deve essere considerato di più dall’attuale politica». «L’inquinamento era l’ossessione del secolo precedente» continua Flamini «e sta diventando un vero e proprio life motive di questo inizio secolo. Giornali, notiziari radiofonici e televisivi, sono pervasi continuamente da annunci che prevedono per gli anni a venire notizie catastrofiche per l’intera umanità, dovute agli effetti dell’inquinamento. Nell’atmosfera che respiriamo ci sono killer invisibili che inaliamo tutti i giorni. Dalle polveri sottili al particolato atmosferico, frutto di una società economica avanzata. Giornalmente ci sono discussioni su cosa fare per abbattere le missioni nocive e i gas serra, in alcune grandi città si è deciso di fermare il traffico, di far circolare gli autoveicoli con il metodo delle targhe alterne, si controllano le caldaie ogni anno, i cittadini fanno scioperi, manifestazioni contro l’introduzione nel loro territorio di centrali a turbogas per produrre energia elettrica o termovalorizzatori, per smaltire i rifiuti urbani. Ci sono stati accordi internazionali fra i vari stati, e si sono presi provvedimenti per ridurre i gas di scarico entro il 2050. La nostra città, mentre il mondo sembra cambiare velocemente, continua ad essere gravata da seri problemi di inquinamento». Il maratoneta, candidato a sindaco per la DC, continua la sua analisi e la inquadra nel contesto latinense. «Il nostro territorio ospita industrie ad elevato rischio ambientale. A Borgo Sabotino è presente la centrale nucleare, anche se dimessa, e a Borgo Montello esiste la discarica dei rifiuti. Molto spesso noi stessi siamo causa dell’ inquinamento dell’aria che respiriamo, perchè dai gas di scarico delle automobili si liberano quelle polveri sottili che sono capaci di infiltrarsi in profondità in tutti gli organismi viventi». Per Flamini una delle battaglie di cui si dovrà far carico il sindaco di Latina è quello di ridurre sensibilmente l’inquinamento. «Mi batterò per far si che le emissioni si riducano, chiedendo agli specialisti del settore di aiutarmi a far si che le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera si riducano il più possibile. Parlerò con gli industriali presenti nella nostra Provincia, e dirò loro di evitare l’utilizzo dei combustibili fossili che producono energia ed aumentano i gas serra nell’atmosfera. La mia attenzione sarà indirizzata allo studio di un piano specifico che riguarda il traffico automobilistico e i trasporti urbani, cercherò di incrementare i mezzi con carburante GPL o metano, e, perché no, introdurre mezzi di trasporto che funzionano anche elettricamente. Nel mio programma del governo della città di Latina non è previsto continuare ad inseguire la crescita del bisogno energetico senza pianificare dove e come risparmiare, quali e quante energie rinnovabili realizzare nel territorio, continuare pedissequamente ad inseguire un modello di sviluppo senza futuro. Mi sorge una domanda, cosa fare? Perché bisogna fare qualcosa. Penso, che è’ da molto tempo che il campo della ricerca è quasi inesistente, non è possibile che con tutta la ricchezza e la tecnologia dell’occidente non si riesca ad avere alternative valide». «Il piano energetico che cercherò di attuare» continua il candidato a sindaco della DC «sarà accentrato sull’utilizzo sempre maggiore delle fonti rinnovabili, quelle che hanno una produzione di anidride carbonica nulla, o le biomasse, si tratta di una restituzione che non va ad alterare la concentrazione di anidride carbonica presente nell’aria».«E’ necessario cercare di trovare un punto di convergenza importante e qualificante tra tutti i rappresentanti di tutti i partiti, per porre termine, a disastri ambientali che non hanno alcuna via di ritorno»

Elisabetta Rizzo


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