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Latina. Questa non è la mia città. Mauro Cattacin: «Vi prego, non scrivete che sono candidato. Poi finisce che mi confondono coi comici...»
Come tutti i giorni leggo tra gli altri il Vostro giornale che in modo particolare ho trovato ricco di spunti politici e... “politici”. La differenza tra le due parole è quella che non mi fa dormire la notte, è quella che produce il malgoverno di questa città è quella che provoca ed ha provocato la totale dissoluzione politico economica e sociale degli ultimi dieci anni. Una cosa è certa, leggendoVi oggi, ho potuto farmi una idea del livello politico partendo dall’ente Regione fino al Comune di Latina via commissione finanze. questa non sembra più la mia città… mi sembra di vivere nel mondo alla rovescia, quel mondo raccontato da Paolo rossi in uno spettacolo di qualche anno fa. Era un mondo dove si passava con il rosso, dove i vecchietti chiedevano la casa per i meno abbienti, dove i complici di razzie istituzionali chiedevano al Prefetto il massimo rispetto delle regole, dove l’opposizione fa una campagna elettorale populista e becera, dove opera un assessore all’ambiente con una discarica al posto del cervello, la città che un giorno si fa il volo zero e un altro l’assessore dichiara che per l’aeroporto è ancora tutto da decidere. Dove si scopre che sopra un sito archeologico, con una variante urbanistica si farà un residence, la città più giovane d’Italia che crea la carta giovani, la città che non prende a calci chi fa la propria campagna elettorale scrivendo sui santini “un amico in comune”, la città dove i diritti sono diventati privilegi, ed i privilegi delle vere e proprie truffe. Questo raccontava Paolo Rossi. Poi stamane ho letto il vostro giornale e giuro che se non avessi letto tutto ciò con i miei occhi avrei pensato: “ristampano Cuore?!”; la illusione è durata pochi secondi, quella carta verdolina e porosa forse non la rivedremo mai, in compenso questa realtà ci costa molto più di un giornale e ci fa molto più male. Vi prego, scrivete pure il mio nome ma non pubblicate che sono candidato, non vorrei essere confuso con i “comici” sopraccitati.
Mauro Cattacin
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