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Latina. La sinistra ci crede. Piero Marrazzo: «Vi ho nel cuore». Ma durante l'intervista si mette a correre. Tocca fargli conoscere Flamini

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Piero Marrazzo, a Latina per sostenere la candidatura a sindaco di Maurizio Mansutti. Cosa serve a Latina? «Serve un governo che sappia dare risposte ai cittadini per quanto riguarda lo sviluppo sostenibile e nello stesso tempo capace di dare una città da ventunesimo secolo. Governare la crescita di un territorio pensando all'ambiente». Lei cosa promette a Mansutti qualora diventasse sindaco? «Io sono il presidente della Regione. E prometto e mi impegno per Latina. È ovvio che do tutto il sostegno dell'Unione». Un'Unione per la prima volta unita - Mansutti è sostenuto da Ds, Margherita, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Verdi e dalla lista civica Insieme con Mansutti. Il centrodestra vive la frattura tra Zaccheo e Cirilli... «Io credo che in questo caso bisogna fare soltanto una bella campagna elettorale». Una novità di queste elezioni, e vale anche per la provincia di Latina, è il voto dei neocomunitari. «Non devono esistere divisioni, io penso a tutto in una logica di integrazione, senza gruppi o comunità, senza cittadini di serie A o di serie B, senza colori della pelle, senza divisioni religiose. Ognuno deve sentirsi libero di sostenere il proprio candidato». Ma Marrazzo in quest'ultima domanda sta già correndo. È una sua caratteristica. Quando si stufa delle interviste e vuole darci un taglio prima cammina, poi affretta il passo, infine si fa fatica a stargli dietro. Tocca fargli conoscere Flamini, che la Maratona ce l'ha come chiodo fisso.

Diana A. Harja