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Latina. Mettiamo le ali. Vincenzo D'Onofrio (Demetra): «Una svolta finale per l'aeroporto». Moderate considerazioni dopo le ultime novità

Il Circolo Culturale "Demetra - per lo sviluppo economico di Latina e provincia" si occupa attivamente sin dalla sua nascita, nell'anno 2000, di dare impulso alla possibilità di un uso civile dell'aeroporto di Latina ed è per questo che, con una iniziativa del 27/12/2006 ed insieme ad altri amici tecnici e piloti, ha dato vita ad una associazione specifica che è "Mettiamo le Ali a Latina". «In questi giorni vi sono una miriade di interventi sulla stampa, che ci inducono a fare le seguenti riflessioni che vogliamo sottoporre all'attenzione della cittadinanza, dei politici e degli enti preposti: è bene ricordare che se si parla di un terzo polo aeroportuale nel Lazio è esclusivamente a causa della necessità indifferibile di decentramento del traffico aereo da Ciampino (dove oggi, nei momenti di punta, atterra un aereo ogni 3 minuti) e del previsto notevole aumento del traffico aereo passeggeri che vi sarà nei prossimi anni; la gran parte di questi passeggeri sarà diretta a Roma, ma vi saranno grandissime opportunità economiche e di lavoro (che dovranno essere colte da una classe politica ed imprenditoriale illuminata) per l'area che ospiterà il terzo polo aeroportuale del Lazio; in pratica gli elementi determinanti per la scelta dovrebbero essere la facilità di collegamento con Roma a mezzo ferrovia, essendo impensabile andare a mettere oltre 4 milioni di passeggeri su automezzi in direzione Roma, dato che graverebbero sulla già insufficiente rete stradale laziale portandola al collasso definitivo, nonché l'aspetto dell'entità dell'investimento iniziale, che dovrebbe essere il più ridotto possibile, anche ai fini della velocità della realizzazione; sulla scelta finale deve pesare anche la stima, realistica, dell'appetibilità del nuovo scalo da parte delle compagnie low cost, al fine di non creare una cattedrale nel deserto e buttare soldi; lo scontro finale sembra essere tra Latina e Viterbo; l'aeroporto di Latina è adiacente alla ferrovia, basta fare una pensilina, una stazione senza personale e vi può essere un trasbordo diretto dei passeggeri, l'aeroporto di Viterbo dista dalla stazione ferroviaria circa 5,5 chilometri ed è pertanto necessario un tragitto in auto della durata di circa 15 minuti; ad oggi, consultando l'orario ufficiale dei treni (disponibile su internet) e prendendo come riferimento la stazione Termini di Roma, da Latina è possibile raggiungerla in un tempo di 35 minuti, da Viterbo ci vuole non meno di 1:30 a Latina esiste già un aeroporto "certificato" con una pista di 1700 metri capace di sopportare 20.000 kg su singola ruota del carrello principale, a Viterbo stanno reclamizzando una nuova pista in asfalto di 1500 metri della quale nemmeno si conosce la capacità di resistenza; esiste uno studio fatto dall'università di ingegneria dell'Università "La Sapienza" di Roma, commissionato dalla CCIAA di Latina, che attesta la fattibilità acustica, ambientale e di opportunità circa l'uso civile dell'aeroporto Comani di Latina, è un peccato che a causa delle diatribe ai vertici della CCIAA questo studio ancora non sia stato presentato ufficialmente alla stampa ed ai cittadini; dallo studio della facoltà di ingegneria risultano che, utilizzando l'attuale pista certificata allungata a 2400 metri, il costo dell'operazione sarebbe di 12 milioni di euro, per avere un paragone se l'asse pista fosse ruotato di 10 gradi, con necessità di fare una pista ex novo, ci vorrebbero almeno 35 milioni di euro, al momento Viterbo non ha fornito certificazioni circa la resistenza della sua pista che è comunque più corta, è lecito supporre che si sia di fronte una scelta tra un investimento di 12 milioni contro 35; i comitati pro Viterbo da mesi denigrano l'ipotesi Latina in tutti i modi asserendo, tra l'altro, che la scelta di Latina porterebbe ad un traffico aereo eccessivo su Roma e che ci sarebbero anche problemi legati a sovrapposizioni degli spazi aerei: per quanto riguarda il traffico su Roma è un problema che non esiste, gli aerei diretti a Latina si troverebbero a volare a quote di volo più alte e diverse dagli aerei in fase di atterraggio a Fiumicino o Ciampino, inoltre l'ENAV potrebbe addirittura trovare soluzioni che non prevedano il sorvolo di Roma, per quanto riguarda gli spazi aerei non è Latina, ma è proprio Viterbo ad essere in difficoltà, con punti di attesa per l'atterraggio a Fiumicino corrispondenti alla stazione per radionavigazione VOR di Campagnano a ridosso di Viterbo e traiettorie per atterraggio strumentale (senza visibilità) ILS per la pista 160° sinistra di Fiumicino che passa sopra Viterbo, addirittura in rotta di avvicinamento finale alla pista di Viterbo sono situate due zone segnate sulle carte aeronautiche come pericolose (Dangerous) per il volo (la D41 e la D42 con divieto di sorvolo rispettivamente al di sotto di 6000 e 3000 piedi), forse qualche "amico" è in grado di farle sparire? il Ministro dei Trasporti Bianchi il 23/04/07 ha dichiarato che entro 10 giorni avrebbe ricevuto le relazioni tecniche relative alla migliore localizzazione del terzo polo aeroportuale per la Regione Lazio, questo vuol dire che siamo arrivati al momento decisivo per la scelta; in base alla stampa, il capo di Stato maggiore dell'Aeronautica Militare, Vincenzo Camporini, ha dichiarato a Viterbo che per trasferire la scuola di volo dell'aeronautica ci vorrebbero tra i 70 e gli 80 milioni di euro, essendo addirittura necessario costruire un nuovo aeroporto per la scuola di volo! ci chiediamo per quale arcano motivo il generale Camporini non intende considerare l'aeroporto di Grazzanise che è dell'Aeronautica Militare e che dista solo 32 km dall'Accademia dell'Aeronautica di Pozzuoli, per un tempo di percorrenza in autobus di 30 minuti, che consentirebbe agli allievi di rimanere in Accademia, senza essere costretti a traslochi per venire a Latina, consentirebbe pure delle riduzioni di costi di gestione sul budget dell'Aeronautica, cosa che non dovrebbe dispiacere al generale; eppure questa di Grazzanise è una soluzione che circola da molti anni nell'aeronautica militare per la sua praticità, perché non approfittare adesso dell'occasione per realizzarla? per quanto riguarda il trasferimento delle famiglie, parlando con militari dell'aeroporto di Latina, hanno fatto presente come una gran parte del personale è di origine campana e che avrebbe piacere di riavvicinarsi ai luoghi d'origine, il personale rimanente potrebbe tranquillamente dividersi tra la Brigata di Borgo Piave, l'aeroporto di Pratica di Mare, il Ministero della Difesa a Roma, è una soluzione così impraticabile? C'è anche un aspetto politico in questa vicenda, siamo a ridosso delle elezioni amministrative a Latina, non si può non notare che il candidato a sindaco del centrosinistra Mansutti appartiene alla Margherita, l'Assessore Regionale alla Mobilità Ciani (che si è distinto nella difesa dell'ipotesi Latina) appartiene alla Margherita, il Ministro della difesa Parisi appartiene alla Margherita: vogliono concretamente dimostrare, prima delle elezioni, che la loro filiera di governo funziona meglio di quanto non sia successo negli anni del centro destra? Ne hanno la possibilità, ma come cittadini non vogliamo sentire che la soluzione avverrà dopo le elezioni, perché di prese in giro di questo genere ne abbiamo subite anche troppe. Ci sarebbero tante altre cose da dire, il nostro vuole essere l'ennesimo piccolo sasso nello stagno per cercare di migliorare la situazione di Latina, speriamo che ci siano altre persone di buona volontà che getteranno il loro sasso».

Andrea Apruzzese


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