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Aprilia. Zeman e il golf. Il Circolo Eucalyptus ha un socio nuovo d'eccezione. Che si mette al riparo dalle chiacchiere. Vuole solo imparare

Zednek Zeman e il golf, una passione nata da poco. Al circolo Eucalyptus di Aprilia c’è da qualche tempo un nuovo socio, molto attento ad apprendere i rudimenti di uno sport che lo sta appassionando. Arriva defilato, come sua consuetudine, senza farsi notare, parla con poche persone. Un tipo taciturno, lo sanno tutti, ma da Aprilia – contrada Campodicarne – arriva l’ennesima conferma. Zeman è un personaggio sempre al centro della cronaca, la voce del suo amore verso il green si è sparsa in un battibaleno. Fisico asciutto, 60 anni portati bene, il grande allenatore ha trovato una vera oasi di pace e tranquillità, lontano dai riflettori della capitale, dove abita con la famiglia. Qualcuno cerca di avvicinarlo, lui risponde educatamente al saluto ma nulla di più. Zeman è Zeman, è fatto così. Un uomo tutto di un pezzo, concreto e deciso. Gioca a golf e vuole migliorare continuamente. Perchè ha scelto il golf? Bisognerebbe chiederlo a lui, non sa rinunciare all’attività fisica, allo sport praticato davvero. Il golf, una volta che lo conosci, ti trascina e avvince. Eppoi il relax, come dimenticare i tanti esoneri nella carriera del boemo, le polemiche con presidenti e giornalisti? Intanto, si parla sempre di più del circolo Eucalyptus, per la gioia dell’intrapredente presidentessa Marina Lanza, manager del golf di casa nostra che ha trasformato una bella tenuta agricola in centro sportivo d’avanguardia. Lei è abituata a personaggi famosi, quando gli telefonò Francesco Rutelli per prenotare un posto in gara pensava a uno scherzo dei soliti burloni. Era davvero il leader della Margherita che adesso è diventato bravino con mazza e palline. Zeman è un italiano che proviene dal’ex Cecoslovacchia. Nel 1968 il boemo si trasferisce a Palermo dallo zio ?estmír, ma proprio in questo periodo l'URSS invade la sua patria: decide allora di rimanere in Italia. Qui otterrà la cittadinanza italiana nel 1975, nonché la sua laurea all'ISEF di Palermo. In Sicilia conosce Chiara Perricone, sua futura moglie, che gli darà due figli, Karel ed Andrea. Le sue prime esperienze come allenatore avvengono in squadre locali dilettantistiche, per poi prendere il patentino di allenatore professionista a Coverciano nel 1979; grazie all'intercessione dello zio, riesce poi ad allenare le giovanili del Palermo fino al 1983. Dopo delle ottime stagioni a Licata, con cui vince il campionato di serie C2, viene ingaggiato prima dal Foggia e poi dal Parma dove in precampionato riuscirà a sconfiggere per 3-0 il Real Madrid per essere poi esonerato ai primi risultati incerti nel campionato di B, e tornerà in Sicilia alla guida del Messina dove avrà modo di lanciare in prima squadra un giovanissimo Salvatore Schillaci. Dopo una buona stagione tra le vie dello Stretto, viene ingaggiato nuovamente dal Foggia, neopromosso in serie B. Nasce quindi, nel 1989, il "Foggia dei Miracoli": la squadra, dopo una bellissima promozione in serie A, si salverà con tranquillità per ben tre stagioni nella massima serie (due 9° e un 12° posto). Notevole la prima linea della stagione 1991-92, composta da Baiano, Signori e Rambaudi, ex allenatore del Latina, tre mezze punte agili e veloci che mettono in crisi anche le difese più blasonate con il calcio-spettacolo. Diventarono famose le sue dichiarazioni sul doping nel luglio 1998: "Il calcio sta cambiando. Purtroppo, aggiungo io... Io vorrei che il calcio uscisse dalle farmacie e dagli uffici finanziari e rimanesse soltanto sport e divertimento. Io come allenatore mi rifiuto di pensare che invece di far fare due giri di campo, ad un giocatore do una pillola. Quali squadre le usano? Quasi tutte”. Nel golf questi discorsi non si fanno. Per questo Zeman lo ha scelto.

Paolo Iannuccelli


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