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Latina. Doina e il giornalismo alla rovescia. Antonio Pennacchi: «Per lei la casualità e il preterintenzionale non esistono. È solo una puttana»

Ogni giorno muore qualcuno in Italia e nel mondo, e per ognuno che muore è giusto che si soffra ed è giusto che si abbia la dovuta pietas per i suoi familiari. Quello che però è vergognoso, nei recenti fatti di Roma, è che a fronte di un banalissimo e ordinario litigio come ne nascono a migliaia ogni giorno in Italia e nel mondo, sulla metro, nel traffico o alla fila alle poste, sfociato per la legge dei grandi numeri in tragedia - poiché su mille che litigano è matematico che qualcuno alla fine si faccia male davvero - la stampa e l'opinione pubblica italiana tutta siano insorte chiedendo l'ergastolo, la vendetta e la pena di morte contro una povera ragazza (povera quanto meno come la vittima stessa) colpevole però di essere romena e soprattutto puttana. Per lei il preterintenzionale e la casualità non esistono, lei è puttana e basta oltre che straniera, e va messa al rogo.

Antonio Pennacchi


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