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Latina. Il valore della laicità. Marco Cappato: «Il Vaticano non può imporre a tutti la sua morale. Perché non per tutti è un'autorità»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Marco Cappato (Rosa nel Pugno).
Si torna a parlare di laicità, oggi che le credenze religiose e la
speculazione politica di queste credenze si fanno sempre più forte. Cosa vuol dire essere laici?
«Significa innanzitutto essere coerenti. Uno non può essere laico, celebrare i 33 anni
dal referendum sul divorzio e in questi 33 anni non aver fatto nulla per non trovarsi
nella situazione di oggi dove tanta "gente semplice" va a San Giovanni per manifestare
per una famiglia da Stato etico. E allora qui si tratta di essere laici per davvero e non
solo in teoria». Il Vaticano vuole imporre la sua morale? «Ed è ovvio che non può
farlo. Ognuno ha la sua morale ed è giusto che sia libero di seguirla. Il Vaticano
non è un'autorità per tutti. E le sue idee e i suoi modelli non necessariamente
devono fare testo». Eppure oggi è una credenza religiosa che ha voce politica.
«Essere duri, come sui funerali a Welby, può portare potere. Un miliardo di euro di finanziamenti
pubblici all'anno è un potere. Questi signori non vogliono incontrare tanto il sentimento
popolari quanto soldi, posti, leggi».
Elisabetta Rizzo
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