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Sezze. Ecco la giornata tipo di un attacchino abusivo. Venti ore al giorno passate a cercare un metro quadrato libero per spalmare la colla
Come in altri Comuni della provincia di Latina chiamati alle urne per rinnovare il consiglio comunale, anche a Sezze stiamo assistendo ad una campagna elettorale sporca, nel vero senso della parola. Sia in città che in periferia, infatti, da diversi giorni è esplosa la guerra dei manifesti elettorali selvaggi, dei cosiddetti “santini” e della novità in assoluto delle elezioni amministrative 2007: quella delle gigantografie caserecce.
Fuori dagli appositi spazi elettorali troviamo ormai di tutto e di più. Di pubblicità elettorale la città è piena, i manifesti vengono affissi in ogni angolo del paese, in ogni spazio e nei posti più impensabili. I partiti politici e i comitati elettorali vanno continuamente alla ricerca spasmodica di uno spazio libero su cui incollare un manifesto. La battaglia inizia a partire dalle prime ore della notte e dura sino alla mattina seguente. Muniti di secchio, colla, scope e quant’altro, gli incaricati e non, danno il via ad una invasione mediatica elettorale senza precedenti. Muri, cassonetti dei rifiuti urbani, contenitori speciali, cabine del telefono, cabine dei pullman, proprietà private, chiese, furgoni, macchine, e chi più ne ha più ne metta, diventa bersaglio di un manifesto elettorale. I militanti politici di tutti gli schieramenti e coalizioni stanno dimostrando di essere indisciplinati come non mai, incuranti delle elementari regole elettorali. Altro che senso civico e rispetto per la città e per i cittadini. L’ondata dei 420 candidati alla carica di consigliere comunale già spaventa di per sé, figuriamoci tutto il resto.
Del fenomeno dei manifesti selvaggi se ne sta occupando il prefetto di Latina. Proprio ieri i segretari e i coordinatori delle campagne elettorali sono stati convocati dal vice prefetto per fare il punto della situazione a fronte di una situazione e di un degrado urbano che rischia di degenerare con l’approssimarsi del 27 e 28 maggio, giorno delle elezioni amministrative. Tra le altre cose potrebbe essere decisa una pesante sanzione per le affissioni arbitrarie. Di appositi spazi elettorali ce ne sono veramente pochi, e di questi nessuno viene rispettato.
I cittadini, comunque, hanno già espresso il loro disappunto su quanto è già accaduto. L’insistenza dei candidati di affiggere sempre e dovunque il manifesto elettorale rischia di produrre il risultato opposto a quello desiderato. Per il momento, di obiettivi raggiunti, ne esiste soltanto uno: quello di aver coperto la città di una montagna di carta e di spazzatura.
Alessandro Mattei
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