Venerdì 02/05/2025 
Parvapolis
categorie
Home page
Appuntamenti
Cronaca
Cultura
Economia
Politica
Sport


Parvapolis >> Cultura

Latina. La servetta di Talete. Nella trasmissione di Mauro Cascio, Giovanni Gentile raccontato da Biagio Genovesi. Torna Riccardo, il portiere

Questa sera alle 19, e in replica domani alle 18.40, su Tele Etere La servetta di Talete, le grandi pagine della Filosofia, della storia, della politica, della cultura interrogate dal senso comune. Dallo scorso febbraio ospiti di Mauro Cascio l’estetista, l’amica ucraina della moglie, il giornalaio, il benzinaio, il barbiere tentano di indagare le lezioncine magistrali di studiosi, saggisti e docenti. Oggi Biagio Genovesi, filosofo, parlerà di Giovanni Gentile e dell’attualismo con rapide incursioni su Ugo Spirito, oggetto, nel lontano 1989 della sua tesi di laurea. Al centro della ricerca filosofica di Gentile è lo studio del pensiero di Rosmini e di Gioberti, che egli considera espressione genuina e autonoma della filosofia italiana, per cui conferma e assolutizza il primato e l'autonomia del pensiero italiano e critica quanto in esso crede immissione eterogenea e deviante. Programma della sua attività di studioso sono stati quindi: la riforma della dialettica hegelianaenso soggettivistico (Riforma della dialettica hegeliana, 1913); la critica del marxismo (La filosofia di Marx, 1899; Economia ed etica, 1934); lo studio della tradizione culturale e filosofica delle varie regioni italiane (Il tramonto della cultura siciliana, 1919; Gino Capponi e la cultura toscana del secolo decimonono, 1922; La cultura piemontese, 1922); la riforma della scuola in chiave anti-illuministica e antipositivistica (Scuola e filosofia, 1908; Il problema scolastico del dopoguerra, 1919; La riforma dell'educazione, 1920; Sommario di pedagogia come scienza filosofica, 1913-14); la formulazione di un nuovo sistema filosofico come riforma della dialettica hegeliana (Teoria generale dello spirito come atto puro, 1916; Sistema di logica come teoria del conoscere, 1917; La filosofia dell'arte, 1931; Introduzione alla filosofia, 1933). Nel tentativo di riforma della dialettica hegeliana, Gentile così procede: Hegel riteneva possibile una dialettica del "pensato", cioè della realtà nei suoi aspetti oggettivi e pensabili; secondo Gentile invece è possibile solo una dialettica (in quanto attività dell'essere che si sviluppa e diviene) del "pensante" (cioè del soggetto che pensa nell'atto in cui pensa). Ogni cosa, infatti, è reale nella misura in cui è pensata, perciò ogni realtà deve essere ridotta al pensiero nell'atto in cui la pone, ovvero al soggetto del pensiero inteso non come Io empirico o individuale, ma come "soggetto trascendentale", cioè assoluto e universale. A questo si riduce tutta la realtà: il passato e il futuro, il bene e il male, la verità e l'errore, la natura, Dio e infine i vari Io particolari. È perciò assurdo pensare che la realtà sia autonoma rispetto al soggetto ed esista prima e indipendentemente da esso. A questa erronea concezione rimane ferma la scienza che considera la natura preesistente al soggetto pensante, cadendo nel dogmatismo e nel naturalismo, cioè in una visione realistica, statica e meccanica delle cose: la valutazione gentiliana della scienza è pertanto negativa. L'oggettivismo della scienza è ancora più accentuato nell'ambito della religione che subordina il soggetto all'oggetto assolutizzato, cioè a Dio che non è altro se non una posizione o creazione da parte dell'Io. La religione sostituisce al concetto del soggetto autonomo e creatore (autoctisi) quello della creazione del soggetto da parte dell'oggetto (eteroctisi) e al concetto di conoscenza come posizione che il soggetto fa dell'oggetto, quello della rivelazione che l'oggetto fa di se stesso. Il realismo oggettivistico della religione e della scienza sono superati dalla filosofia, nella quale il pensiero in atto si libera della sua alienazione, riconoscendosi come unica realtà. La filosofia in quanto sapere assoluto è quindi superiore sia alla scienza sia alla religione. Al realismo oggettivistico sfugge l'arte, che appartiene al momento della pura soggettività spirituale ed è perciò inattuale in quanto precede l'attualizzarsi, cioè l'oggettivarsi, dello spirito. L'arte è infatti fantasia e sentimento. Il vero protagonista della puntata è però Riccardo, il portiere di Mauro Cascio che fino a ieri ha amato solo Pamela Anderson, la Ferrari, la Roma e i Fichi d’India. Da domani proverà ad amare anche un personaggio che, con Benedetto Croce, è la figura più alta del panorama culturale del Novecento italiano.

Maria Corsetti


PocketPC visualization by Panservice