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Latina. Elezioni, il rush finale. Mantovani critica le primarie: «Nessun confronto vero». E su Zaccheo: «La pressione fiscale nel cuore»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Ruggero Mantovani, candidato a sindaco per Alternativa
Comunista. Come nasce questo partito?
«Siamo una sezione della Lega internazionale dei Lavoratori. Nasciamo da una scissione
del 22 aprile 2006 con una serie di dirigenti nazionali tra cui il sottoscritto di Rifondazione
Comunista dopo il
debutto del governo Prodi e il coinvolgimento al governo di Fausto Bertinotti. Abbiamo avviato
un progetto ricostituente di qualche mese e a gennaio, a Rimini, è nato il Partito di Alternativa
Comunista che si candida a ricostruire il progetto comunista e a raccogliere l'eredità di
Rifondazione». A Latina il centrosinistra si è confrontato con le primarie. Perché voi no?
«Noi le abbiamo contestate sul nascere. In queste primarie non c'è stato alcun discrimine
di classe, non c'è stato dibattito con le classi subalterne ma è stata solo una prova
di muscoli tra candidati risolta con la vittoria di chi ha raggruppato un maggior
numero di truppe cammellate. Il momento di partecipazione popolare è tutt'altra cosa.
Noi dimostriamo che a Latina c'è altro . La nostra lista è composta da operai, precari,
giovani che sono il volto vero della nostra città». Possiamo intuire il programma.
«E io vi ringrazio per l'intuizione. Vuol dire che abbiamo personalità. Noi partiamo
da un dato. La destra, quella destra di laboratorio di cui si vaneggiava anni fa,
è diventata l'avanguardia di politica di battaglie antipopolari, penso al tema
della fiscalità. Zaccheo chiude con un aumento della Tia, aumenta del 500% in 9 anni.
Dopo aver dato alle private milioni di euro. E le chiamano privatizzazioni.
Così come il servizio idrico. Ogni cittadino paga un euro al posto di un centesimo.
Immaginiamo chi ha pochi soldi. Zaccheo ha attaccato duramente i ceti subalterni,
privatizzando le strutture sportive, le mense scolastiche.
Mansutti? «Su alcune questioni fondamentali, come quelle citate, dice al massimo:
sostituiamo i politici con i tecnici. Dimenticando che questa pressione fiscale è
insostenibile per i cittadini. Ma qui si tratta rendere di nuovo pubbliche quelle
società, rendere la fiscalità equa e giusta, riconvertire i mutui accesi per finanziare
le private». Grandi opere... «Nessuno si pone il problema delle aggressioni costanti
delle colate di cemento a go go che hanno arricchito le tasche di qualche speculatore
impoverendo il territorio».
Diana A. Harja
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