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Latina. Elezioni, quando gli sconfitti sono i giornalisti. Massimo De Simone: «Mai come in questi giorni la stampa locale ha dato il peggio di sé»
Spettabile Redazione,
queste riflessioni nascono dall'ennesima prova di un giornalismo locale
alquanto superficiale, privo di contenuti, inutile quando non dannoso per la
società e perciò molto difficilmente saranno pubblicate.
Mi riferisco ai commenti televisivi e alle prime pagine di ieri e di oggi ai
alcuni quotidiani sulle elezioni, degne del più arido commento da bar, che
nulla hanno a che fare non solo con un minimo di conoscenza statistica ma
neppure con un sano buon senso umano o correttezza intellettuale. Di
conseguenza subito puntualmente smentite.
E' noto come il giornalismo svolga un ruolo di primaria importanza nella
società. Il giornalismo vero si erge a baluardo dell'informazione e della
cultura ed è garante della democrazia e della libertà.
Se da una parte la pluralità e la libertà di informazione costituiscono
condizione necessaria per scongiurare deprimenti situazioni di
sottomissione - un esempio ne è la Russia -, dall'altra c'è assoluto bisogno
per i cittadini di attingere a dati, informazioni certe e reali, sulle quali
poter formare una propria opinione.
Una domanda: qual è l'informazione offerta ai cittadini di Latina? Che tipo
di giornalismo?
A Latina, tranne qualche lodevole eccezione, il giornalismo si limita a fare
da raccoglitore di notizie, ma poi le stravolge anche, riportandole con
stravaganti commenti.
Inoltre si sente la carenza dei giornalisti veri, quelli che mediante la
propria attività di ingegno studiano le carte, entrano dentro il problema,
lo conoscono a fondo, e solo successivamente lo sviscerano su carta.
Due esempi che mi sembrano calzanti:
primo: si è detto tutto e di più su questa campagna elettorale. Ma neppure
un giornalista si è curato di proporre ai lettori anche un semplice
articolo -pro o contro non importa- che riguardasse il programma del 2002
della giunta uscente.
Non è venuto in mente a nessuno o è stato reputato di così scarsa importanza
da non permettere nemmeno qualche riga di giornale?
I cittadini, oltre ad essere edotti sulla cronaca rosa circa le famiglie dei
vari candidati, hanno o no anche il Diritto di conoscere cosa era stato loro
promesso 5 anni fa, hanno o no il Diritto di valutarlo in base alla
situazione attuale, hanno o no il Diritto di formare una propria idea in
merito? Hanno il diritto anche di non riconoscerne l'utilità, ma per propria
scelta personale, non perché costretti in quanto impossibilitati a reperire
i dati.
Secondo: durante una conferenza, il candidato Mansutti ha espresso, molto
garbatamente, un brevissimo riferimento agli erronei titoli dei giornali che
aveva dinanzi.
Un cronista del Messaggero, ritenutosi offeso, si è alzato e ha urlato:
"così iniziamo male!". Poi si è dileguato.
Mi pare che questa frase sia esplicita di un certo tipo di rapporto tra
giornalismo e politica, ma in ogni caso molti sarebbero d'accordo con lui:
con certi cronisti. iniziamo veramente male.
Massimo de Simone
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