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Terracina. UPP, conferenza programmatica. Sandro Marigliani: «Tra gli enti preposti alla formazione integrazione e scambio, non concorrenza»

La conferenza programmatica che ha avuto luogo a Terracina il 19 maggio scorso è stata fortemente promossa dall'Università Popolare Pontina assieme all'Assessore alla Cultura Sandro Marigliani. La UPP crede che la propria struttura, flessibile e fondata sulle basi di una vocazione filatropica possa affiancarsi all'offerta delle università istituzionali e rappresentare altresi' un canale attraverso il quale la cultura e il sapere possono raggiungere un bacino enorme di utenza per mezzo di canali estranei agli organi formativi statali. Non concorrenza tra enti di formazione dunque, ma convergenza, integrazione e scambio. La crescita e la specializzazione del profilo educativo degli utenti finali puo' essere perseguita attraverso corsi, seminari, convegni, eventi culturali, fondazione di istituzioni, sinergie con enti pubblici e privati, progetti a tema. La UPP di Terracina, a differenza di altri enti, vive di forze spontanee, essendo costituita da un gruppo di educatori e professonisti impegnati nel rendere le risorse del proprio territorio più consapevoli del proprio ruolo in Italia, in Europa e nel mondo. Le iniziative proposte sono di ampio respiro e mirano ad accrescere la “coscienza europea” transitando dalla “coscienza locale”; in questo solco la UPP articola l’osmosi culturale con strutture pubbliche e private operanti non solo in provincia, ma anche all’estero. L'attitudine a fare rete sta sviluppando la sinergia con i Poli distaccati di Cassino e La Sapienza, per distribuire l’offerta formativa, per l’istituzione di grandi eventi culturali, corsi e seminari multidiscipilinari, formazione multilivello in aula e a distanza, erogazione di Master, scambi socio-culturali, creazione di borse di studio, stage e tirocini. «Crediamo che alla crescita non ci siano ostacoli se non quelli imposti da chi delimita le sue stesse azioni; in altre parole la UPP di Terracina crede nel dialogo, nell'integrazione di tutti i modelli educativi orbitanti intorno all'individio, perchè è il cittadino discente (che abbia dai 10 ai 99 anni) a riempire di segni e significati il consorzio umano in cui vive; quindi non solo erogare sapere e formazione qualificata, ma sfamare il bisogno di 'contenuti' per avere cittadini capaci di metabolizzare e restituire gli stessi contenuti alla propria società. La conferenza programmatica è stato un faro che ha lampeggiato in lontananza, pero' ora diverse rotte stanno convergendo allo stesso approdo».

Rita Bittarelli