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Latina. Il Magistrato, la Massoneria, la zanzara e la bomba atomica. Il braccio di ferro tra Woodcock e il Gran Maestro raccontato dai media

Certo che non c'è più religione. C'è questo signor Woodcock che starebbe indagando, nell'ambito del Somaliagate, su figuri vicini alla Massoneria che avrebbero finanziato alcune attività con operazioni legate al petrolio, all'acqua e ai rifiuti. Ora, normalmente, per qualsiasi altra associazione, partito, chiesa vale che un delinquente vale per uno e per non per tutto il gruppo di cui fa parte, che la mela marcia è una mela e non un cesto, che una patologia non è una fisiologia. Per la Massoneria no. Se uno ha la rogna si devono per forza grattare tutti. Funziona così almeno dal dopoguerra, ma soprattutto dopo gli anni 80. Dicevo che non c'è più religione perché porca paletta non è più così. Oggi se questo Woodcock indaga su un calabrese e se chiede di avere i nomi degli iscritti di tutta Italia, pure Repubblica si indigna. Mica un giornale qualunque. Leggiamo cosa ha scritto in questi giorni: «Ma il diritto ufficiale di replica spetta a Gustavo Raffi, avvocato romagnolo e Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani. Un ricco collare verde e all’occhiello della giacca la spilletta con l’effigie di Giuseppe Mazzini: «Se Woodcock mi dice alcuni nomi e mi chiede se sono iscritti da noi nessun problema. Se però pretende l’elenco dei nostri 18 mila e 500 iscritti allora sono di altro parere. Se ha domande da fare le faccia nella forma dovuta. Sono un cittadino di serie A e in Italia esiste la legge sulla privacy. Venga con un provvedimento o mi faccia domande come persona informata dei fatti». Un invito a prendere un caffè insieme. La relazione annuale aperta al pubblico comincia così, con un messaggio fra l’ironico e il cordiale: «Sono venuti la Levi Montalcini, il fratello di Prodi, il premio Nobel Rigoberta Menchù. Potrà venire anche lui, immagino. Nel ‘93 venne la Digos e andai a Bologna, tranquillissimo». Strano, prosegue il Gran Maestro, che Woodcock abbia dichiarato che chiederà l’elenco alle prefetture: «Quella legge che imponeva di depositare gli elenchi è stata abrogata dalla legge sulla P2 e a meno che qualche fratello non abbia deciso di consegnarla spontaneamente non è lì che deve chiedere». E guai a parlare di massoneria "deviata": «Quella che noi rappresentiamo è una Massoneria che si è aperta alla società, altamente trasparente. Siamo in vetrina e dunque se si parla di massoneria "coperta" non siamo noi. Questo non vuol dire che non ci possano essere dei mariuoli, ma si possono trovare in ogni famiglia e se ci dicono chi sono da noi escono immediatamente. E con regole anche più severe». Una lobby? Un termine che fa sorridere l’avvocato: «Se lobby vuol dire battersi per la scuola pubblica tutelando la dignità di una categoria sottovalutata come quella degli insegnanti, se vuol dire difendere la laicità, insistere sul ruolo fondamentale della ricerca scientifica allora sì, ma non credo che si intenda questo. Iscriversi alla Massoneria oggi - e i numeri sono in crescita - significa trovare uno spazio adogmatico, dove gli uomini si confrontano ricercando valori condivisi». Il Corriere della Sera scrive che le richieste della magistratura "devono essere proporzionate alla finalità d’indagine. Se faccio un’inchiesta sulla Calabria devo valutare se non sia sproporzionato chiedere le liste di tutti gli iscritti alla Massoneria in Italia". Mauro Paissan, dell’ufficio del Garante della Privacy, commenta le richieste del pm Woodcock di Potenza: "Le liste non sono segrete, ma non si combatte una zanzara con una bomba atomica". Insomma non puoi fare il cazzo nel culo. Anche se Paissan è stato più educato. Paissan in un’intervista al Gr Rai ha inoltre dichiarato che le "liste della Massoneria non sono a disposizione del primo che passa", anche se non è certo il caso della Magistratura, ribadendo che comunque "deve esserci una finalità determinata e una proporzionalità". Nel frattempo è intervenuta pure la Corte Europea dei Diritti Europei, Paolo Prodi, il fratello di Romano, ha detto che la Massoneria è fondante del pensiero europeo, a mantenersi modesti e pure il vice della Melandri ha dichiarato a Rimini, e a nome del governo, di ritenere la Massoneria "un baluardo nella difesa della libertà del cittadino". Ora, il problema è: se tutti difendono la Massoneria io che faccio? Mi giro i pollici? Ricordare la nobiltà della tradizione culturale, spirituale della Massoneria vuol dire sostanzialmente quanto affermo io da anni. Solo che a me se la gente mi dà ragione mi girano le palle.

Mauro Cascio


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