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Latina. Cirilli, la terza forza politica della città. «Mansutti è come Zaccheo. Qua bisogna lavorare seriamente per costruire il futuro...»
Ai microfoni di ParvapoliS con Fabrizio Cirilli, candidato a sindaco di Latina. Lei ha ottenuto un ottimo risultato, sia a livello personale, con un 21,92 per cento che le ha fatto sfiorare di poco il ballottaggio, sia con la sua lista "Progetto per Latina", terza forza politica della città. Quali sono le sue prime valutazioni?
«È un grande entusiasmo e al tempo stesso un lieve rammarico per aver sfiorato la possibilità di cimentarsi per dimostrare come una città può essere amministrata dalla parte dei cittadini e non dalla parte di chi usa i cittadini. Ritengo che il dato politico più importante sia quello che hanno ottenuto le nostre liste, perché la fiducia data loro conferma la validità di un progetto che riteniamo abbia posto una pietra miliare nella nostra città e che oggi ha il dovere di proseguire nella costruzione di un soggetto politico che possa lavorare per dare un futuro alla nostra città. Riteniamo che questo 12% sia la concretizzazione della speranza di una politica fatta da persone che non pensano solo al raggiungimento di una poltrona, che non pensano di prendere voti solo per usarli personalmente, ma di persone che pensano di lavorare per cinque anni per poter contribuire alla realizzazione dei programmi proposti alle persone. Questa è la grande rivoluzione che abbiamo voluto mettere in campo, questo è il motivo per cui gli elettori ci hanno votati e per cui sentiamo la responsabilità di non usare questo voto per trattative in un ballottaggio che non ci appassiona, ma di onorarlo per costruire una classe dirigente che possa in breve tempo avere gli strumenti per voltare pagina per dare un futuro alla città».
Per il ballottaggio lei ha scelto di dare libertà di coscienza agli elettori.
«Questo ballottaggio è la fotocopia di elezioni del passato: non è un confronto tra persone e programmi, ma un confronto tra partiti che si sono messi d'accordo e hanno valutato numeri che porteranno a risultati scontati, per cui ciò che significa un'elezione vera lo abbiamo visto solo in questa prima fase. Ora lo scenario è stato riportato su contrapposizioni politiche di centro destra e di centro sinistra che purtroppo mettono da parte ciò che noi riteniamo importante, ovvero il rispetto dei programmi, la credibilità della persona e la possibilità di creare situazioni di governo che possano risolvere i problemi della nostra città e farla crescere. In quanto tale, nel momento in cui il commissario stesso del partito del sindaco uscente propone dichiarazioni del tipo "La gente di destra non voterà a sinistra in questo ballottaggio" è già una certificazione del fallimento del candidato proposto e quindi si fa un richiamo all'ideologia e all'appartenenza, che sicuramente pone delle forzature e dei condizionamenti a questa tornata elettorale che daranno un parametro del tutto insignificante».
Da mesi lei critica il sindaco uscente, Vincenzo Zaccheo, ma cos'è che non l'ha convinta neanche di Maurizio Mansutti?
«Mansutti si è presentato come il candidato di centro sinistra e quindi come tale riceverà il consenso. Le proposte - uscite solo adesso - di governo istituzionale super partes per liberare questa città dalla mala amministrazione, purtroppo non sono credibili, perché avvengono dopo il voto, e risultano quindi solo delle strategie. Se ci fosse stato prima il coraggio di fare questi ragionamenti, sarebbero stati più credibili ed avrebbero meritato approfondimento e confronto. Così come io - prima di candidarmi - sono uscito dal mio partito e quindi mi sono costruito la credibilità per pormi in modo trasversale con un progetto politico che fa riferimento ad un programma, se Mansutti avesse avuto il coraggio di fare altrettanto alla vigilia del voto, oggi sarebbe stato più credibile. Purtroppo è una grande opportunità perduta. Per questo oggi noi diciamo di votare secondo coscienza, anche perché riteniamo che il voto sia qualcosa da onorare e non da usare. Il voto dato a noi ci spinge ad approfondire ragionamenti legati alla creazione di un soggetto politico che ci spinga a lottare per la realizzazione dei programmi proposti alla gente».
La lista da "progetto" diventa "soggetto" politico grazie al consenso ottenuto. Sei saranno i consiglieri che siederanno all'opposizione in Consiglio comunale: quale sarà il loro ruolo?
«Sarà quello da una parte di contrastare fortemente, per far capire alla città cosa significa fare opposizione, rispetto a tutto ciò che si discosta dai nostri programmi proposti. Programmi di cambiamento, di regole, legati a strumenti che possano garantire diritti ed eliminare il clientelismo, e garantire regole certe per lo sviluppo di questa città, trasformando gli speculatori in imprenditori. Dall'altra parte interloquire senza nessuna remora e vincolo con tutti coloro che intendono lottare concretamente affinché ciò avvenga nella città. Una forza politica fuori dagli schemi che vuole riportare la politica ad essere qualcosa di normale, fatta di persone, programmi, progetti a prescindere da ragionamenti di comodo o di convenienza».
Andrea Apruzzese
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