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Latina. Ballottaggio, la soluzione di Alternativa Comunista. Ruggero Mantovani: «Un teatrino di terz'ordine. Noi consigliamo l'astensione attiva»
«L’esito del voto a Latina dimostra che una stagione politica è finita: il sindaco Zaccheo precipita dal 65% al 47%, ma con il sindaco uscente si registra un drastico ridimensionamento anche dei partiti della casa della libertà». Il commento è di Ruggero Mantoveni, già candidato sindaco per Alternativa Comunista.
«Una perdita di consenso elettorale da ascrivere anzitutto ad una politica che in questi anni ha sferzato un attacco pesante al salario dei lavoratori, praticando un inasprimento delle tariffe e tasse ( caso esemplare e la tariffa imposta da Acqualatina e Latina Ambiente); una politica a carattere speculativo in materia urbanistica (400.000 m3 di nuova volumetria solo negli ultimi 5 anni) ecc.
Dall’altra parte dello schieramento l’Unione ( da Rifondazione Comunista alla Margherita ) si attesta al suo minimo storico: perde 10 punti percentuali in dieci anni.
Il risultato è che il Candidato dell’Unione va al ballottaggio con il 22%, grazie a Cirilli che erode oltre 20% dei consensi prevalentemente al centro destra: di conseguenza il ballottaggio è il risultato di una faida nata e sviluppatasi all’interno del centro destra.
Il centro sinistra continua a perdere consensi perché si è posto in una logica di pura alternanza alle politiche liberiste espresse e praticate dal centro destra in questi anni: sul fisco, sulle grandi opere sulle privatizzazione ha usato lo stesso linguaggio della CdA.
Ed oggi il ballottaggio si sta trasformando in un teatrino di terz’ordine: mai il Centro Sinistra era arrivato a chiedere ad un politico di destra com’è Cirilli di governare insieme la città, offrendogli la poltrona ( del tutto virtuale s’intende) di vicesindaco.
E allora di fronte a questo spettacolo francamente indecente, che l’alternativa si esprima con un atto di volontà decisa dei cittadini: astensione attiva al prossimo ballottaggio per rimarcare che la logica dell’alternanza tra il centro destra e il centro sinistra esprime le medesime politiche che nulla hanno a che fare con i bisogni delle masse popolari.
Diana A. Harja
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