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Latina. Zac, la città vuole solo lui. «La sinistra al minimo storico, è inutile che si gloriano dei problemi a casa degli altri...»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Vincenzo Zaccheo. Con 38.876 voti e il 62,21% delle preferenze
è lui il vincitore di queste amministrative. Un pizzico di amarezza, per non essere riuscito
per un niente a strappare la vittoria al primo turno, vittoria che avrebbe reso più forte la
sua maggioranza. Ma c'è questa bella affermazione che rialza il morale...
«Sì, sono soddisfatto di questo risultato. Nonostante una frattura molto profonda
nel centrodestra. Insieme saremmo arrivati al 72%. Segno che questa città si fida di noi.
La sinistra invece è al minimo storico, è inutile che si gloriano dei problemi a casa degli altri.
Si volevano fare gli sgambetti al sindaco, senza pensare ai programmi.
Questa sconfitta deve far riflettere. Qui si erano dedicati alla demonizzazione
e alle demolizione dell'avversario politico, mentre destra e sinistra tante volte
oggi, sono unite nei grandi temi, non fanno steccati che alla fine tornano
contro solo alla città. I sindaci passano, i problemi rimangono.
Riflettano da sinistra su questa sconfitta così pesante».
Cosa rimane da fare per la città?
«Molto. Per continuare a crescere dobbiamo puntare al turismo, alla marina, al porto
che può ribaltare l'economia della nostra città. La Metropolitana, che unisca
anche la stazione al mare.
Ma la priorità deve essere anche:
Cultura e Università».
E l'aeroporto? Per molti è una battaglia prioritaria?
«Non dovete convincermi. Sono convinto di mio».
Sono stato uno dei primi firmatari, nel 1994. Siamo in perfetta sintonia col presidente
Cusani. Insieme possiamo sicuramente fare sistema».
Con Cirilli si aprirà un dialogo?
«Questa non è materia che riguarda il sindaco. Riguarda i partiti e anche a livello
più alto di quello provinciale.
Io sono aperto e disponibile al dialogo con chiunque».
Diana A. Harja
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