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Latina. Zac, la città vuole solo lui. Maurizio Mansutti a Tele Etere: «Non passi, ti sei fatto male i conti». Fortuna che se li è fatti bene lui
In piazza Mauro Visari cerca di consolare due o tre accoliti. «Che vi aspettavate?
Ci è andata anche troppo bene». Per il ballottaggio la parola d'ordine era:
minimizzare. Nascondere una delusione profonda che aveva già segnato tutti.
Quella di avere preso, tutti uniti, meno della volta prima. Mancava almeno
un 13%, era quella la drammatica evidenza che non cambiavi nemmeno prendendo quei
dati e leggendoli alla rovescia. Nemmeno mandando su Tele Etere quel signore
educato ed elegante che diceva a Zac: ti sei fatto male i conti. Ammappa come
se li è fatti bene i conti il centrosinistra, invece.
Una mazzata, quindici giorni fa, che nessuno aveva previsto.
Ma il disfattismo è stato vietato. E tutti, a occhi bassi, hanno parlato di altro.
E hanno fatto l'unica cosa che si sa fare bene: buttare fango su Zac. Scivolando
in eleganza come in quei manifesti in cui si accusava il sindaco rientrante
di essersi sottratto al confronto. Quando pure i sassi a Latina sapevano
che Zac soffriva il riacutizzarsi di un intervento chirurgico di qualche mese fa.
La differenza tra i sassi e la sinistra è che se i sassi si candidano forse possono
vincere.
Nella stessa piazza un bagno di folla aspetta Zac. Ci sono bandiere, c'è entusiasmo.
Questo sindaco piace, questa destra funziona. Gli unici che non lo hanno capito
stanno piagnucolando qualche metro più in là. Si sono fatti male i conti. Chissà
se su Tele Etere lo diranno.
Mauro Cascio
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