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Latina. Lo schiaffo e l'orgoglio. Mario Leone: «Uno i numeri se li legge come vuole». Fino a parlare di grande vittoria del centrosinistra...

Al ballottaggio il candidato del centro destra Zaccheo ha superato la prova con il 62,21% dei consensi elettorali contro il 37,79% di preferenze sul candidato del centro sinistra Mansutti. Ora, con i numeri si può arrivare a diverse conclusioni. Mi azzardo a formularne. I dati ci dicono che dei 64.752 voti espressi ai candidati sindaco sono andati su 62.491 assegnati, 38.876 a Zaccheo e 23.615 a Mansutti. Di certo - almeno stavolta saranno tutti d'accordo - le nulle e le bianche non avrebbero cambiato il risultato. Un dato che possiamo - in termini percentuali - raffrontare con quello del primo turno. Zaccheo aveva ottenuto il 49,55% di preferenze, Mansutti il 22,68% e Cirilli (candidato con uno schieramento autonomo dal centro destra) il 21,91%; rispettivamente questi ultimi avevano raccolto: 39.097, 17.900, 17.286 preferenze, su un totale di 83.073 votanti con 78.911 voti assegnati. Dai dati in valore assoluto possiamo trarre delle percentuali interessanti. La prima tornata ha raccolto maggiori attenzioni è evidente; all'interno di questi due risultati la distribuzione dei voti è il dato di maggiore particolarità. Infatti rispetto al primo giro s’è avuto un decremento di votanti: ben 18.321 persone hanno scelto di passare una domenica “diversa”, un calo del 22,05%. Rispetto ai voti ad personam del primo turno Zaccheo ha avuto un incremento (rispetto ai voti in valore assoluto di un + 221) dello 0,57% mentre Mansutti del 31,93% (+ 5.715 voti). Cosa vuol dire questa differenza? Semplicemente che coloro che hanno sostenuto soltanto le liste coalizzate pro Zaccheo hanno deciso di non votarlo anche nel ballottaggio (attraverso il voto disgiunto), mentre Mansutti ha ricevuto un consenso più ampio che manifesta una convergenza extra coalizione di centro sinistra, trovando nell’urna anche alcuni voti dei pretendenti al “soglio” comunale del primo turno. Questo dato evidenzia inoltre un netto distacco – rapportandolo alla fiducia nel sindaco - tra i seggi in consiglio e l’elettorato che ha ribadito col ballottaggio di mantenere intorno al 50% il consenso al sindaco confermato Zaccheo quando invece la coalizione che lo sostiene è intorno al 57%... quel 7% potrebbe rappresentare l’ago della bilancia nella prosecuzione della legislatura consiliare… Mentre il risultato ottenuto tra i due turni lascia considerazioni positive per il centro sinistra coalizzato intorno alla figura di Mansutti, qualche riflessione andrebbe meglio approntata – rispetto alle ridde di voci che spesso si levano – sul voto per lista. Il centro sinistra partitico passa da 9 consiglieri (5 DS + 4 Margherita) del 2002 ai 7 di oggi (3 DS + 4 Margherita). E’ vero che – come affermato dal neo consigliere Mattioli – dipende da che lato si leggono i dati e che, quindi, dai 9 complessivi di opposizione (contro i 31 di maggioranza) del 2002 si è passati ai 16 di oggi, ma di questi ultimi solo 7 appartengono al blocco del 2002. E non credo che possa parlarsi di un risultato esaltante. Forse una conferma della tenuta del gruppo della Margherita che conferma il numero di consiglieri ma non per quello dei DS che diventano così il 2° partito del nascente Partito democratico. Di quei 16 consiglieri complessivi di opposizione 5 sono della lista Cirilli, 2 della lista Mansutti e 1 della lista Catani (candidati sindaco sconfitti inclusi). Ergo sommando la lista Mansutti con DS e Margherita si arriva ai 9 consiglieri del 2002… Pari e patta. Inoltre – nello specifico – per quanto riguarda i DS bisogna dire che questi si sono presentati alla competizione con l’alleanza dello SDI e del Movimento dei repubblicani europei. Senza contare questi ultimi non rappresentati nel 2002, raffrontando il dato con le passate amministrative si ricava un calo preoccupante: infatti nel 2002 i DS, con i voti dello SDI - presentatosi però autonomamente all’epoca - totalizzarono 12,59% (DS 11,61% + SDI 0,98%) contro l’8,03% di oggi!!! Ben 4,56% in meno. Ma potremmo anche raffrontare i voti in valore assoluto e attualizzare il dato al 2007: in valore assoluto 5.988 voti raccolti oggi da SDI+DS+MRE contro i 682 dello SDI e gli 8.085 dei DS (totale 8.767) nel 2002, una differenza di 2.779 voti persi… Considerando che il numero dei votanti nel 2002 era di 78.686 mentre nel 2007 è stato di 83.073 e mantenendo costante la percentuale del 2002 nel 2007 i voti di preferenza di lista sarebbero dovuti essere 10.459, invece dei citati 5.988. Il centro destra dopo la scissione di Cirilli coi suoi 5 consiglieri vede ora ridotta la propria forza, e in considerazione del seggio a Catani, totalizza 24 consiglieri eletti contro i 31 del 2002.

Mario Leone


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