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Latina. Procura, situazione d'emergenza. Riccardo Pedrizzi: «Si lavora in condizioni difficili. Intervenga subito il Ministro Mastella»
"La perdurante e grave carenza di risorse umane e finanziarie in cui è costretta a lavorare la Procura della Repubblica di Latina, anche a causa dell'esiguità dei fondi stanziati dal Ministero della Giustizia, rischia di portare alla paralisi la relativa attività giudiziaria". Lo denuncia l'onorevole Riccardo Pedrizzi, segretario della commissione Finanze della Camera e membro dell'esecutivo politico nazionale di AN, che in un'interrogazione al ministro della Giustizia, Clemente Mastella, gli chiede di "adottare urgenti iniziative per risolvere definitivamente la grave situazione in cui versa la Procura Generale della Repubblica di Latina, costretta ad operare in uno stato di perenne e grave emergenza".
Nell'interrogazione Pedrizzi ricorda che "il Procuratore Capo della Repubblica di Latina, Giuseppe Mancini, ha denunciato l’insostenibile situazione in cui operano i suoi uffici giudiziari". E che, in particolare, lo scorso anno, "la Procura della Repubblica di Latina, a fronte di 37.000 procedimenti giudiziari pendenti, ha ricevuto uno stanziamento di soli 20.000 euro per spese di cancelleria".
Il dirigente di AN rammenta inoltre che "il debito contratto dalla Procura con i fornitori di cancelleria è ulteriormente aumentato di 4000 euro nel corrente anno e che il contributo, per l’anno 2007, invece di aumentare, è stato drammaticamente ridotto a 9.000 euro". E che "lo stesso Procuratore Capo, secondo notizie di stampa, nei giorni scorsi, ha inviato una accorata lettera al Ministro della Giustizia con la quale si descrive la predetta situazione e si chiedono interventi strutturali, al fine di consentire all’amministrazione giudiziaria di Latina di poter assolvere nel modo migliore ai suoi compiti istituzionali;
"Tali croniche carenze -sottolinea l'esponente di Via della Scrofa- stanno rischiando di rendere completamente inefficace qualsiasi azione di contrasto nei confronti del fenomeno della criminalità organizzata, sia italiana che straniera, sempre più diffusa all’interno del territorio pontino. Pertanto, -conclude Pedrizzi- è necessario che chi di dovere, cioè il ministero competente, corra ai ripari".
Elisabetta Rizzo
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