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Latina. Etica e credenze religiose. Quello che serve è un distributore automatico di pillole del giorno dopo. In nome della dignità della donna

Avete mai provato a comprare le pillole del giorno dopo? Credo di sì... Ebbene, vai in farmacia e ti dicono che hai bisogno della ricetta. Ma come? Finché trovo il medico di famiglia per farmela prescrivere e così via, ne passa almeno un altro di giorno... E se ti "capita" a Milano, mentre il tuo medico di famiglia sta a Latina od a Roma? Be', finché te la fai prescrivere, diventa la pillola della settimana dopo. Vabbe', ma ogni pillola del giorno dopo (chiamata così proprio perché va presa appunto il giorno dopo l'atto) fa l'effetto al massimo per 72 ore dall'atto ed è ovvio che la sua efficaccia diminuisca con il passar delle ore. E poi non parliamo della famosa privacy. Intanto lo saprà il farmacista, il medico di famiglia e sarà pure annotato sul database del sistema sanitario. Scusate, ma perchè tutta questa gente deve sapere che io ho fatto l'amore senza proteggermi? Però in cambio, posso aspettare nove mesi e poi partorire in perfetto anonimato ed abbandonarlo all'ospedale. Non trovate niente di ridicolo in questo? Oppure posso tentare dopo due mesi di fare un aborto (questo se non trovo tutti obbietori di coscienza). La spiegazione per la richiesta della ricetta per la pillola del giorno dopo, sta nel fatto che ha degli effetti collaterali e che non è adatta a tutte le donne. E quindi, in teoria, dovresti farti degli esami per vedere se poi prenderla. Pure. Quindi, così siamo arrivati alla pillola del mese dopo (o dell' anno dopo). Insomma, faccio prima a partorire, via... E poi al mio medico di famiglia devi dire esattamente cosa vuoi, perché lui non vede l'ora che te levi... L'unica volta che mi ha fatto un consulto avevo la bronchite ed aveva una faccia come se l'avessi preso a calci. Ma perché l'aborto non ha degli effetti collaterali? Allora devo passare per un'esperienza traumatica sia fisicamente che psicologicamente quando potrei sistemare il problema "sul nascere" con una benedetta pillola. Poi mi viene sto Monsignor Bagnasco qua che mi dice che i veri terroristi siamo noi per l'utilizzo delle pillole, dei preservativi e degli aborti. Ma quanto beve? Io a questo signore gli vorrei dire che intanto l'utero è mio ed ho la pretesa di voler avere la possibilità di decidere se e quando voglio una vita dentro. Io non sono una che condivide più di tanto l'ipotesi che "è capitato". No, capitava 50 anni fà, non oggi. Oggi c'è la possibilità di evitarlo. Basta che non mi mettono bastoni burocratici tra le ruote. E poi con la Divinità i conti li farò per conto mio quando sarà l'ora (che non è di certo adesso). Magari, chissà, saranno cazzi. Ma intanto io queste "bombe a mano" le voglio trovare ad un distributore automatico come le sigarette.

Diana A. Harja


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