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Latina. Infrastrutture, la politica è inadeguata. Luca Cordero di Montezemolo: «Sono pronto a scommettere che qui l'aeroporto non si farà»

Ai microfoni di ParvapoliS con Luca Cordero di Montezemolo, presidente nazionale di Confindustria, in occasione dell'annuale assemblea pubblica della sede pontina dell'associazione di categoria, svoltasi a Fossanova. L'assemblea, titolata quest'anno "Etica e merito valori d'impresa", ha visto nella sua prima parte l'elezione di Fabio Mazzenga a nuovo presidente di Confindustria Latina. Mazzenga, romano, classe 1946, già vice presidente e presidente del settore Metalmeccanica, succede a Vincenzo Parnolfi, che ha presieduto Confindustria Latina per quattro anni. Presidente Montezemolo, è la seconda volta che viene a Latina, una terra in cui i problemi sono soprattutto legati alla carenza di infrastrutture: lei ha detto che l'impegno della politica deve essere soprattutto per le infrastrutture e «Torno sempre volentieri in questo posto straordinario per la sua bellezza, ma per arrivarci ci vorrebbe un piccolo elicottero, ed è quindi questo un tema di fondo. Ma è un tema che va visto nel quadro più generale del Paese, cioé oggi, lo sottolineiamo da tempo, c'è una difficoltà straordinaria nel reperire risorse per gli investimenti. Abbiamo il debito pubblico più alto d'Europa e quindi paghiamo molto delle nostre tasse che vanno negli interessi del debito pubblico. Abbiamo una spesa enorme, con costi improduttivi molto alti, e non si riescono a vedere interventi decisi sul fronte della spesa. QUesto fa sì che non ci sono risorse da investire. Le infrastrutture sono uno dei temi e questo crea un grande problema, non solo ai cittadini, non solo agli imprenditori, ma ad esempio ad aree come questa, che rischia di non avere capacità di attrazione di investimenti stranieri che invece sarebbero fondamentali in questo territorio». La soluzione può arrivare solo dalla politica? «Certo, ognuno deve fare il suo mestiere, ma questo è un mestiere difficilmente gestibile dagli imprenditori, che pagano in Italia un prezzo molto alto, di una tassa indiretta che è quella della logistica e dei trasporti, ma la pagano soprattutto i cittadini che si aspettano dalla politica, dal governo, coraggiosi interventi di tagli alla spesa perché ci sono troppe spese improduttive e con quei soldi si potrebbero e si dovrebbero investimenti nelle infrastrutture e invece di infrastrutture si parla troppo poco. Infrastrutture e education sono invece le grandi sfide per il futuro del nostro Paese». Nel corso del suo intervento, Montezemolo ha evidenziato che, se in Italia c'è ripresa, il merito è delle aziende, mentre da parte della politica sono mancate le riforme per la crescita del Paese. «Abbiamo diritto e dovere come cittadini ed imprenditori di aprire un discorso chiaro, leale e aperto con la politica, senza essere accusati di antipolitica, di qualunquismo o di demagogia. Chiediamo di affrontare i veri problemi del Paese, la politica deve decidere altrimenti tra dieci anni ci ritroveremo qui a dirci le stesse cose. Abbiamo bisogno di un Paese che volti pagina e non continui a galleggiare sempre in attesa delle prossime elezioni. In Italia abbiamo 180mila eletti: ma come si fa a prendere delle decisioni con oltre 25 partiti?». Secondo il presidente di Confindustria c'è quindi bisogno di una «grande riforma istituzionale: una Costituzione che risale al 1948 deve essere aggiornata, conferendo al primo ministro il potere di scegliersi da solo i suoi ministri, sulla base dei loro risultati». Montezemolo attacca la politica sulle infrastrutture («Sulle autostrade - ha detto - possono intervenire tutti, troppi»), ma è stato chiaro su un punto: «Non sono favorevole ad aeroporti condominiali né a università condominiali, e sono pronto a scommettere che questo aeroporto non si farà, per migliaia di motivi: la verità è che il Paese è bloccato». Ultima battuta ancora per la classe politica: «Andiamo male quando i cittadini non possono neanche scegliere chi mandare al Parlamento, ma devono mettere solo il segno su una lista già determinata dai partiti». Nella sua relazione annuale, tenuta in apertura della parte pubblica dell'assemblea, Mazzenga ha esaminato prima lo stato dell'economia a livello nazionale, per scendere poi nelle tematiche pontine, a partire dai "segnali preoccupanti" derivanti dai dati di congiuntura dei primi mesi del 2007, alle imprese che continueranno ad investire nel territorio "se saranno contornate da un clima di fiducia e sicurezza: ma queste sono monete rare". Il neo presidente di Confindustria ha ricordato che l'associazione di categoria ha partecipato ad ambedue i tavoli per lo sviluppo del territorio pontino, promossi rispettivamente da Regione Lazio e Provincia di Latina, ma ha anche auspicato che "si giunga a tavoli unici, con tutti gli interlocutori istituzionali interessati". Alle istituzioni Mazzenga ha ricordato il tema, da anni, centrale del territorio pontino: le infrastrutture. "Vi è un'azione trasversale sui singoli progetti da sviluppare in maniera più incisiva di concerto tra le forze produttive, le istituzioni locali e quelle regionali. Non è più sufficiente dire Vogliamo l'aeroporto civile a Latina, ma quando, con che mezzi e con quali obiettivi di mercato, con quali infrastrutture a supporto". Analizzati i rapporti con sindacati e università (ai primi manda a dire che il merito deve essere alla base dei rapporti lavoratore-azienda e alla seconda precisa che bisogna costruire percorsi formativi di concerto con le imprese), Mazzenga riserva la sua ultima stoccata alla Camera di Commercio di Latina: "Così non va. Un osservatore esterno al sistema che dovesse valutare i risultati raggiungi dalla Camera di Commercio concluderebbe elegantemente di inserirla tra gli enti inutili e costosi. Gli imprenditori pontini riportano giudizi molto più negativi. La Camera deve tornare ad essere al servizio delle imprese e dell'economia del territorio svolgendo senza debordare i compiti ad essa assegnati. Noi siamo pronti a discutere senza pregiudiziali". Per il presidente della Provincia di Latina, Armando Cusani, il "grido di dolore è nel tema delle infrastrutture. Sull'aeroporto hanno deliberato tutti gli eletti della Provincia: serve allo sviluppo economico futuro, senza se e senza ma e dobbiamo spingere chi ha la responsabilità della decisione a prenderla". Cusani ha inoltre sottolineato che "la partita si gioca su un assetto istituzionale diverso del Lazio in relazione al ruolo di Roma" ed ha ricordato la necessità di nuove legislazioni urbanistiche: la visione romana non conosce le problematiche del nostro territorio. Salvaguardare l'ambiente è importante, ma in quell'ambiente devono vivere gli uomini e devono lavorare le imprese". Per Maurizio Stirpe, presidente di Confindustria Lazio, è grave che sull'aeroporto si stia aprendo un "ulteriore terreno di conflitto. Suggerisco alla Regione un criterio: identificare l'area dove realizzarlo, e poi concentrare gli interventi infrastrutturali di sostegno nelle aree che saranno penalizzate da questa scelta. È un meccanismo di compensazione con cui eviteremmo una battaglia fratricida". Il cronoprogramma per la realizzazione della Roma-Latina e della Cisterna-Valmontone è stato ricordato dall'assessore alla Ricerca, innovazione e sviluppo economico della Regione Lazio, Raffaele Ranucci: "Entro settembre del 2008 saranno consegnati i progetti e per il 2011 l'infrastruttura sarà pronta. Accanto a questo, Rete Ferroviaria Italiana incrementerà già da settembre 2007 i collegamenti Roma-Latina-Roma". Ranucci non ha fornito indicazioni sull'aeroporto, limitandosi a dire che "si farà, ma si facciano anche le infrastrutture in modo che le aree vivano in modo simbiotico". Ricordata infine da Ranucci l'importanza dei distretti, "per aggregare le conoscenze, l'innovazione e la ricerca, soprattutto dei materiali".

Andrea Apruzzese

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