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Latina. Centro d'Igiene Mentale. Simone Cristicchi: «È da quando ero bambino che voglio raccontare l'umanità dell'altra parte del cancello»
Ai microfoni di ParvapoliS Simone Cristicchi, che torna a Latina nello spazio di un anno.
Ma in mezzo c'è una vittoria a Sanremo. Fortunatamente non ci sono solo canzoni frivole,
ma questo tuo impegno per l'altra parte del cancello, per questa umanità che soffre
ma che è tanto vicino a noi per sensibilità... «Sì, io mi sono appassionato
subito alla tematica della malattia mentale. Avevo gli amici, nella stessa strada
di casa mia, che avevano dei problemi, erano un po' fuori testa. Io mi fermavo a parlare
con loro, per tanto tempo. Col passare degli anni ho voluto costruire uno spettacolo
teatrale che sto portando in giro ora, Centro d'Igiene Mentale, e ho scavato nella memoria,
trovare le storie, parlare con gli infermieri, con gli psichiatri, con le suore
per recuperare questa dignità che ho voluto rendere. Io volevo fare un documentario
e la sua colonna sonora, Ti regalerò una rosa, ha incantato la commissione artistica».
Qual è la forza della canzone? «Nella sua umanità». Ancora prima del tuo successo
una rivista americana ha scritto di te in maniera entusiastica... «Sì, molti in Italia
hanno snobbato il mio primo album. Non lo hanno recensito. Ero legato alla canzone-tormentone
Vorrei cantare come Biagio e tutti mi consideravano per quello. Ma in quell'album c'erano
canzoni molto intensi. Poi quell'album prese la targa Tenco. In America se ne sono
accorti prima».
Claudio Ruggiero
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