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Latina. Globi D'Oro. Elio Germano: «La vostra città dovrebbe essere fiera di Antonio Pennacchi». Trionfa "Mio fratello è figlio unico"

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Elio Germano, uno dei protagonisti di "Mio fratello è figlio unico", premiato ieri all'Accademia Tedesca di Roma con il Globo d'Oro come attore rivelazione dell'anno. Un film a cui noi latinensi siamo particolarmente affezionati. È tratto dal "Fasciocomunista" di Antonio Pennacchi. La tua esperienza a Latina come è stata e come è stato confrontarsi con questo clima, quello degli anni di piombo? «Purtroppo a Latina siamo stati poco, una settimana sola. Abbiamo cercato di mettere in scena, o meglio: nel mondo dell'immaginifico, una splendida opera letteraria di Antonio Pennacchi, un autore di cui Latina deve essere orgogliosa. Quando si possono riconoscere delle opere così è sempre una bella cosa dargli un volto: ricche, sincere, piene di cose». Un successo a Cannes e ai botteghini, con i nomi di Lucchetti, Scamarcio e Zingaretti... «Sì, se lo merita questa opera dell'immaginifico. Bello questo termine: immaginifico. Lo hanno usato ieri durante la premiazione. Me lo devo scrivere sulla carta d'identità: lavoratore dell'immaginifico». Hai avuto un pizzico di vena polemica quando hai chiesto: ma esiste un'Accademia italiana a Berlino? «Non era una polemica, era una constatazione. L'Accademia Tedesca, oggi qui a Villa Massimo, nacque nel 1910 come fondazione. In base a raccomandazioni formulate da una commissione di selezione indipendente, l'Accademia Tedesca mette a disposizione borse di studio per dare la possibilità, a giovani artisti (arti figurative), architetti e compositori, di soggiornarvi offrendo, oltre all'alloggio, anche le necessarie condizioni di lavoro. Noi abbiamo qualcosa del genere? In Italia l'arte, la cultura, non hanno enti preposti, né per la formazione, né per la diffusione e promozione. Qui, in quei pochi luoghi dove si prova a far cultura, arriva la polizia».

Claudio Ruggiero

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