Venerdì 02/05/2025 
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Latina. Campeggi, la rabbia e la protesta. Giorgio De Marchis: «Leggendo a ritroso tutta la vicenda, non poteva che finire così...»

Anche gli osservatori meno attenti converranno sul fatto che l'epilogo della vicenda non poteva che essere il sequestro delle strutture. Era ovvio che, stante il precario impianto urbanistico della Marina di Latina, le strutture dei campeggi non potevano non essere considerate abusive. Ora si può discutere in merito all'uso della categoria della “lottizzazione abusiva”, che a molti sembra eccessivo, oppure circa la tempistica dell'operazione, tuttavia non si può negare che la Procura della Repubblica non poteva comportarsi diversamente. Quella che è mancata è stata la politica che da anni non è in grado di fornire soluzioni alle numerose criticità presenti in modo particolare nella Marina. Zaccheo, Rosolini ed i partiti della CdL avrebbero fatto bene dopo i sequestri della scorsa estate, a lavorare alacremente per predisporre una variante urbanistica “vera” che disciplinasse, coerentemente con la legislazione nazionale e regionale, la Marina di Latina. La variante era ed è l'unico strumento di salvaguardia degli interessi dei turisti, dei proprietari dei campeggi e di tutti gli operatori della Marina. Invece, gli amministratori di Latina hanno preferito seguire la solita strada della demagogia e della trattativa ad personam, che ha generato false illusioni nei proprietari dei campeggi convinti dalle promesse della classe dirigente comunale che tutto si sarebbe sistemato. I risultati disastrosi di tale scelta sono sotto gli occhi di tutti, con l'aggravante che ora non è possibile tornare indietro. È necessaria un'assunzione di responsabilità da parte di tutte le forze politiche affinché all'urbanistica dei progetti di idee e dei proclami si sostituisca l'urbanistica delle risposte. In questa direzione sarebbe auspicabile che il Consiglio Comunale torni ad essere protagonista della scana politica aprendo la stagione dell'urbanistica partecipata. Per fare ciò è necessario togliere la gestione dell'urbanistica dalle mani di Zaccheo e Rosolini. Un primo atto significativo potrebbe essere rappresentato dalla definizione di un indirizzo consiliare per la redazione di una Variante per il rilancio della Marina di Latina con la quale si individuino gli edifici da abbattere, le aree da riqualificare per dare respiro ad un'area di grande interesse urbanistico il cui futuro, dopo lo scandalo delle Terme e i sequestri dei campeggi, rischia di essere compromesso definitivamente dalle scelte dissennate di Zaccheo e del centro destra.

Andrea Apruzzese


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