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Minturno. Voce del verbo prendere in giro. La Pro Loco contro l'assessore al Turismo: «Non ci si mette a lavorare solo nel mese di luglio»

In merito a quanto apparso recentemente sulle colonne di un quotidiano, l’Associazione Turistica Pro Loco Minturno si sente in dovere di entrare nel merito dell’argomento sviluppo del Turismo a Minturno, ove l’Assessore comunale al Turismo Aristide Galasso ha rilasciato alcune dichiarazioni, considerate una vera e propria presa in giro, a parere della scrivente, sia verso gli operatori locali che quelle associazioni le quali vorrebbero concretizzare al meglio le proprie attività, al fine di porsi come riferimenti sinergici all’imprenditoria turistica locale. Innanzitutto un buon amministratore di un centro “a valenza turistica” come Minturno, dove sono presenti tanti fattori che hanno bisogno di una programmazione a lungo termine, non si metterebbe a lavorare su queste problematiche soltanto ai primi del mese di luglio, quando cioè si è in piena stagione turistico-balneare. Non sarebbe una buona giustificazione il fare riferimento ad una precedente riunione programmatica svoltasi qualche settimana prima. A parere della scrivente quella occasione è stata un incontro più politico che operativo. La dimostrazione la si evince dai contatti avuti dalla scrivente proprio con il mondo imprenditoriale locale i quali hanno asserito di trovarsi ai punti di partenza. Per la stagione estiva il Dott. Galasso sentenzia vittoria e riscatto, anticipando un incremento di presenze sul litorale dovute principalmente al ripascimento dell’arenile. Alla data odierna, 11 luglio 2007, sentiti appositamente sia alcuni operatori che commercianti, non si conferma assolutamente quanto dichiarato dall’assessore, anzi le prospettive, pare, siano peggiori degli anni precedenti. Quanto dichiarato può trovare conferma girando già dalle ore 21 sia sul litorale che lungo l’Appia a Scauri e Marina di Minturno, oppure nel Centro Storico di Minturno. L’assessore riferisce inoltre sugli aspetti e sulla “loro” volontà a presentare al meglio l’immagine turistica del territorio attraverso depliant o altro materiale. A parere della scrivente a nulla può servire ciò in quanto l’immagine turistica si sa bene da cosa dipende. Non dal pubblicare belle foto oppure dalla sistemazione degli arenili. Il territorio di Minturno ha siti monumentali e archeologici da essere apprezzati, ha una riserva naturale con un parco regionale e una fascia collinare di prim’ordine ma non si nota assolutamente alcun impegno da parte degli amministratori a volerne esprimere la giusta considerazione. E questi siti hanno bisogno di essere raggiunti attraverso strade di collegamento di una certa dignità. Due esempi eclatanti per dimostrare all’assessore, ma prima di lui al Sindaco, sull’immagine reale che oggi si presenta. Lo stato di abbandono del sottopassaggio e parcheggi antistanti la stazione ferroviaria, polo di partenza del trasporto regionale del Lazio sud, e la Via Simonelli, divenuta il simbolo dell’ incuria, per la pericolosità in cui versa e i tanti danni che arreca agli automobilisti, che lui stesso conosce e sa bene che è una se non la più transitata del territorio, dopo le due statali. Se a questo si aggiunge tutto il disastro che sta procurando il sistema dei parcheggi a pagamento, allora si abbia la bontà di far capire a tutti, locali e turisti, quali servizi offre questo territorio. È giusto quindi riferire le impressioni che esprimono i “turisti” attraverso i contatti arrivati a questa Associazione che possono riassumersi in tre parole “una completa desolazione”.. Se qualcosa si è deteriorato è dipeso soprattutto dalla scarsa volontà della rappresentanza politica amministrativa. L’Amministrazione comunale continua ad essere cinica su un argomento serio e delicato come quello del turismo. Crede che dando contributi a pioggia a questa o quella associazione oppure spolverando foto d’epoca per pubblicarle su supporti di loro interesse risolva i problemi che, purtroppo, continuano a lamentare gran parte degli imprenditori del settore e operatori commerciali. L’Associazione Pro Loco Minturno, più volte si è offerta a contribuire per arginare le grandi falle createsi in quest’ambito ponendo alcune soluzioni in merito, senza ottenere alcuna risposta. In questi casi non si può essere sempre spettatori, proprio perché si vive e si rispetta una cultura e una tradizione che, per gli scopi cui esiste, si sente in dovere di sostenere e promuovere. Si spera che tra gli addetti ai lavori ci sia che si assuma le proprie responsabilità e riflettere sul da farsi, con serietà ed impegno da veri competenti. I Tesori di Minturno , che restano la ricchezza principale del territorio, sono sempre lì ma si rischia che rimangano soltanto cimeli per i residenti e ignorati dai turisti. Questo è il messaggio di risposta, almeno in parte, che ci si sente dare a chi in questo momento rappresenta la branca turistica in questo territorio, non all’altezza, secondo la scrivente, per una scelta errata da parte di chi la politica partitica la mescola con gli interessi della vita sociale ed economica.

Elisabetta Rizzo


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