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Latina. Aeroporto, forse che sì, forse che no. La Regione bacchetta l'Enac: «Non si pensi siano sufficienti rapporti addomesticati senza basi»
L'Assessore regionale Ciani ha scelto già da tempo: sarà Latina la sede dell'aeroporto civile, il terzo scalo aeroportuale del Lazio. Così si esprimono tra l'altro le Linee guida del piano regionale alla mobilità. Dura presa di posizione contro l'Enac, di cui viene pubblicato una valutazione, sfavorevole a Latina, e che poi si affretta a smentire lo studio stesso. È del consigliere regionale Claudio Moscardelli. «Troppe indiscrezioni, troppi ex dirigenti o consulenti dell’ENAC interessati
a indirizzare la scelta del terzo aeroporto del Lazio verso una soluzione
come se fosse obbligata. Abbiamo già ribadito che esistono studi e rapporti
inequivoci circa l’idoneità del sito di Latina ad essere aeroporto
commerciale e civile. L’ENAC deve agire in modo credibile, come ente terzo e
di supporto tecnico ad una scelta che non può essere preconfezionata e di
comodo. Prese di posizione, rapporti ufficiosi poi smentiti e verità
indiscusse basate su presupposti inesistenti o addomesticati rendono la
situazione insostenibile. Nessuno pensi che basterà calare un rapporto che
già opera una scelta ed elimina le altre soluzioni, perché tutti si
dichiarino soddisfatti e accettino di buon grado una scelta apparentemente
obbligata. Viterbo, Latina e Frosinone hanno le carte in regola, dal punto
di vista della gestione del traffico aereo e delle aerovie, per ospitare il
terzo aeroporto del Lazio. Così allo stesso modo, l’orografia presenta
condizioni diverse per i tre siti, ma nessuna con difficoltà critiche o
insuperabili. Le moderne tecnologie assicurano una gestione positiva dei
problemi sollevati a vario titolo e dipinti, interessatamente, come
insormontabili.
Per quanto concerne la questione dei militari, ossia un presunta
indisponibilità a lasciare il sito di Latina, anche qui va rilevato
l’atteggiamento serio dei militari e la loro discrezione su tutta la
vicenda. Sta di fatto che già da tempo, prima dell’approvazione della legge
finanziaria per il 2007, l’Aeronautica Militare ha dato la propria
disponibilità a discutere delle condizioni economiche del trasferimento ad
altro sito. Disponibilità rafforzatasi con la successiva approvazione della
legge.
Non è un caso che l’Assessore regionale alla mobilità Fabio Ciani abbia
confermato l’opzione per Latina per l’innegabile presenza di condizioni
ottimali ed immediate per il terzo aeroporto del Lazio. D’altra parte,
ricordiamo, che le linee guida della mobilità regionale, in cui viene
indicata Latina come sito prescelto, sono state approvate dall’intera Giunta
e successivamente in Consiglio Regionale. Il tentativo è quello di smontare
con il rapporto dell’ENAC e con il presunto rifiuto dei militari la scelta
già operata per Latina, che si basa su tre fondamentali requisiti: 1) il
basso impatto ambientale, trovandosi vicino al mare; 2) l’eccellente
capacità per la mobilità a terra: poiché il traffico previsto è di 15.000
passeggeri al giorno, solo la mobilità su ferro offre garanzie. La ferrovia
passa a fianco dell’aeroporto e con soli 35 minuti si raggiunge Roma
Termini; la linea ferroviaria, inoltre, sarà preso liberata del passaggio
dei treni di lunga percorrenza che andranno sulla TAV e la linea diverrà
regionale. Il risultato è di avere una linea libera e con tutte le
disponibilità per far fronte anche ad un futuro aumento di traffico. 3) la
possibilità di procedere con un semplice ampliamente del sito che potrebbe
essere disponibile in pochi mesi per decongestionare Ciampino: nessuno dei
due siti ha altrettante possibilità. Latina, a livello politico,
istituzionale, civile ed economico, deve fare squadra perché la partita non
venga truccata e perché le reali condizioni che offre il nostro territorio
siano valorizzate. La scelta non potrà essere più risolta scaricando su enti
come l’ENAC o sui militari la responsabilità delle indicazioni .
Occorre inoltre unire le forze con Frosinone, evitando che una concorrenza
su ogni infrastruttura o servizio renda più deboli entrambe le province. Non
voglio limitare le ambizioni dei territori ma credo che il Lazio sud abbia
le condizioni per giocare un ruolo più aderente alla propria forza economica
e demografica. A fine mese è in programma un’iniziativa congiunta,
probabilmente a Fossanova, tra Latina e Frosinone per il Partito Democratico
in favore di un modello di sviluppo per l’intero Lazio. Stiamo concordando
gli ultimi elementi con il Presidente della provincia Scalia e con il neo
Sindaco di Frosinone Michele Marini. L’iniziativa per il P.D. sarà
l’occasione di confronto e per creare le condizioni di una solidarietà
necessaria ai fini dello sviluppo dell’area integrata del Lazio sud».
Elisabetta Rizzo
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