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Latina. Zac, manco è partito e già non piace. Mauro Visari: «Gli assessorati non sono dati per competenza ma per logiche di spartizione»

«Sono passate 48 ore dal varo della nuova Giunta Zaccheo e qualche riflessione è d’obbligo». Scrive Mauro Visari, Ds: «Va detto innanzitutto che in questa squadra c’è davvero poco di nuovo, infatti, la maggior parte degli assessori aveva altri incarichi in passato. Naturalmente, sul piano personale, crediamo che i soggetti chiamati a svolgere gli incarichi assessorili siano tutti validi e rispettabili. Tuttavia, sembra proprio che la scelta operata dal Sindaco tenga conto solo ed esclusivamente della burocrazia politica, della suddivisione tecnica in quote di rappresentanza tra i partiti della coalizione ed in nessun modo della competenza e dei programmi amministrativi. Insomma, sconcerta come alcuni siano passati da un assessorato all’altro come se un tema amministrativo equivalesse all’altro. Alcuni politici sono così eclettici che possono passare dalla musica classica al termoinceneritore oppure dalla raccolta differenziata alle politiche per i disabili come se niente fosse? La verità è che la politica moderna non può non tener conto oltre che delle dinamiche politiche anche dei contenuti amministrativi. Quello che mi spaventa è che ritengo che qualche assessore dovrà fare corsi accelerati prima di entrare nel proprio ufficio. A conferma di quanto sto affermando c’è la scelta del Sindaco di non comunicare le deleghe attribuite ai diversi assessori. Questo serve evidentemente a gestire la trattativa sulla loro attribuzione che è ancora in corso. Vuol dire che i partiti stanno spartendosi gli argomenti e i settori anche stavolta senza tener conto della città, dei suoi bisogne e delle sue aspettative. Invece, inquieta non poco la possibilità che Zaccheo proponga la modifica allo statuto comunale con l’obiettivo di alzare la soglia di assessori da 12 a 14. Tale modifica serve ad inserire in giunta rappresentanti delle liste minori non presenti in consiglio. Anche questa ultima circostanza conferma una visione del comune a dir poco proprietaria. Naturalmente, nei confronti di questo tentativo Zaccheo troverà la nostra ferma opposizione».

Elisabetta Rizzo